Solidarietà ai colleghi aggrediti da parte dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecce
"L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecce" -scrive Marcello Antonazzo, presidente dell'OPI- esprime la più totale solidarietà e quella dell’intero Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti ai colleghi vittime di violenza che si sono verificati nell’ultima settimana". Questi gli ultimi episodi di cronaca: • 12 aprile 2019. Aggressione ai danni degli operatori che lavorano al Pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Questa volta a fare le spese sono stati il vigilante in servizio al Pronto soccorso e un infermiere del Triage. Infermiere e vigilante sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso ed hanno ricevuto una prognosi di cinque giorni ciascuno. • 21 aprile 2019. Infermiera della casa circondariale di Borgo San Nicola è stata improvvisamente investita da una secchiata d’acqua e da vari insulti, da parte di un detenuto straniero di 56 anni. Gli episodi sono proseguiti anche quando l’infermiera vittima è stata soccorsa dagli agenti della sorveglianza speciale. • 23 aprile 2019. Ambulanza del 118 seriamente danneggiata a colpi di pietre intervenuta, a Torre Lapillo, per prestare soccorso ad un paziente. Solo per un caso il personale a bordo non è rimasto ferito. Il paziente, un 45enne ha cominciato prima ad aggredire verbalmente i sanitari, poi a lanciargli contro delle pietre.
"Non è più accettabile prestare servizio e subire continuamente minacce e insulti -continua Antonazzo- o mettere a rischio la propria vita. Sono mesi che quest’Ordine denuncia episodi simili mettendo in risalto situazioni gravi e pericolose con cui i lavoratori della sanità pubblica fanno i conti tutti i giorni. E’ ora di intervenire con fermezza. Chiediamo al prefetto di Lecce una riunione urgente per affrontare l’emergenza delle aggressioni nei Pronto Soccorsi, 118 e corsie ai danni di infermieri e personale sanitario in genere. L’Ordine provinciale si augura che sia creato un fronte comune con tutte le professioni sanitarie e le diverse istituzioni pubbliche per mettere in atto iniziative forti e congiunte a tutela del personale sanitario".
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