"Si tratta di te"
La nevicata era stata così abbondante che neanche i più “vecchi” ricordavano una uguale. Guardavo dalla finestra la neve che pian piano copriva ogni cosa tutt’intorno, sino a farla sparire. Le strade erano già un manto bianco tagliato solo dalle ruote di qualche bici che passava o attraversate dalle orme lasciate dagli scarponi di qualche passante infreddolito che tornava a casa.
Non tirava un alito di vento ed il cielo era di un grigio così chiaro che sembrava quasi alba.
Mio figlio, appena tre anni, in quel lettino che dormiva assalito da una febbre altissima che aveva all’improvviso spento ogni sua infinita energia. Paura e preoccupazione rendevano vano quel “nulla di preoccupante” che il dottore aveva più volte pronunciato. La febbre continuava a salire, sembrava come se ogni cura non facesse effetto, ed io seduto davanti alla finestra con una dannata voglia di parlare da solo: “Arrivasti un giorno portando una luce inaspettata, improvvisa e non fu più la stessa cosa. Cominciò un’altra storia, più bella e anche più difficile. Arrivò un’altra gioia, un’altra allegria, quella di vederti crescere giorno dopo giorno, vederti camminare, parlare. Portasti un po’ più dolcezza, un po’ più di tenerezza, di saggezza “.
Le prime luci dell’alba, illuminarono le preoccupazioni che avevano attraversato quasi tutta la notte. Era già veglio, cantava.
Le febbre cominciava a scendere e fuori le neve aveva smesso di cadere.
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