Sfonda a testate la porta del reparto di psichiatria dell'Ospedale di Galatina, si ferisce, fugge e minaccia di lanciarsi nel vuoto. Salvato da Polizia e Carabinieri
Minacciava di lanciarsi da un terrazzino della palazzina infettivi dell’Ospedale di Galatina. C’è voluta tutta la freddezza e la forza fisica degli uomini del Commissariato di Galatina, coadiuvati da due Carabinieri, per farlo desistere ed aiutarlo a rientrare nel reparto psichiatria da cui era fuggito. Si tratta di un uomo della provincia di circa 50 anni che si era ricoverato, a quanto sembra volontariamente, nella giornata di sabato. Nella notte, intorno alle ore 2:30, lo hanno visto uscire dalla sua stanza, correre lungo il corridoio, scagliarsi contro la porta di emergenza, che da sul retro, e colpirla a testate, calci e pugni. Il vetro dell’infisso si è frantumato sotto la gragnola di colpi. L’uomo, ferito al capo, ad un ginocchio e ad un gomito è riuscito a fuggire ed ha imboccato le scale che portano al reparto infettivi. Le tre persone di turno in reparto hanno avvertito l’agente Fidelpol presente in ospedale che, a sua volta, ha allertato Polizia e Carabinieri.
Le ricerche dell’uomo sono scattate immediatamente. Seguendo le tracce di sangue i poliziotti sono arrivati davanti ad un muro che separa il reparto infettivi da un terrazzino privo di parapetto. Il fuggitivo, nonostante la sua grossa mole (pare che pesi 130 chilogrammi) lo aveva scavalcato facendo un salto di quasi tre metri.
Vista la situazione, gli uomini delle forze dell’ordine hanno chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Intanto sono cominciate febbrili trattative con l’uomo sul terrazzo. Le argomentazioni dei poliziotti devono essere state convincenti perché l’ammalato, ad un certo punto, ha accettato di farsi aiutare. Con l’ausilio di una scaletta ed una sedia gli agenti e i carabinieri lo hanno praticamente tirato su di peso e poi scortato in Pronto Soccorso dove è stato medicato. È stato, poi, riaccompagnato in reparto dove è tuttora ricoverato.
La porta è stata riparata con un cartone di emergenza.
Non è la prima volta che gli uomini diretti dal vicequestore Giovanni Bono sono costretti ad intervenire nel reparto di psichiatria del ‘Santa Caterina Novella’, soprattutto di notte. La sorveglianza dei sanitari è di due o tre persone per turno e gli ammalati da assistere sono quindici.
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