Sempre peggio la condizione femminile in provincia di Lecce
Il 15 novembre scorso si è tenuto presso la sede della Camera di Commercio di Lecce, un incontro programmatico di cooperazione organizzato dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della CCIAA, presieduto da Roberta Mazzotta. All’incontro hanno preso parte il Prefetto di Lecce, la consigliera di Parità Alessia Ferreri, l’assessore provinciale per le Pari Opportunità Filomena D’Antini e i componenti e presidenti delle commissioni Pari Opportunità dei comuni di Corigliano d’Otranto, Palmariggi, Taviano, Minervino, Nardò, San Cesario, Lecce, Trepuzzi e Parabita. Hanno inoltre partecipato il vicesindaco di Palmariggi, l’assessore con delega alle Politiche di Genere di San Cesario, l’assessore alle Politiche Sociali di Minervino, e l’assessore per le Pari Opportunità di Parabita.
Nel corso dell’incontro i presenti hanno condiviso la volontà di svolgere azioni congiunte sul territorio e dai Comuni, in particolare, è stata avanzata la proposta di delocalizzare le azioni in provincia per venire incontro alle esigenze delle donne in condizione di disagio, che hanno difficoltà a raggiungere la città.
La presidente Roberta Mazzotta, ha illustrato le attività che il Comitato intende svolgere sul territorio, come corsi di web design, web master, corsi di accesso al credito, ed è stata espressa la volontà di incentivare la cultura imprenditoriale sul territorio attraverso iniziative itineranti come i road shows. A tal proposito, il contributo dei Comuni sarà determinante.
Nel corso dell’incontro, inoltre, è stato fatto il punto sulla condizione femminile in provincia di Lecce. Gli indicatori illustrati dalla Camera di Commercio presentano purtroppo tutti segno negativo, eccezion fatta per quello che segnala una crescita della presenza femminile nelle società di capitali, il che testimonia la capacità delle donne di inserirsi in formule imprenditoriali più complesse.
Dalle analisi sociologiche è emerso come, anche nella nostra provincia, sussista il problema della disoccupazione così come quello della mancanza di un sistema adeguato di aiuti, che crei le condizioni per migliorare ed alleviare il lavoro di cura cui sono chiamate le donne.
I presenti hanno manifestato la volontà di dare il proprio contributo nell’ambito delle rispettive competenze, per risolvere questa problematica e di programmare, nell’immediato, forme di comunicazione veloci in rete, in modo tale da raggiungere in tempo reale le donne sul territorio.
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