Sedici anni fa moriva Gino Anchora

Oggi verrà celebrata una messa in suo ricordo nella chiesa della Madonna della Luce alle ore 19. Con eleganza e limpida scrittura sapeva bacchettare i politici

Sono passati sedici anni da quando tragicamente morì Gino Anchora, insegnante, giornalista e scrittore galatinese. Alle ore 19 di oggi, in ricordo dell'indimenticato cronista, sarà celebrata una Messa nella chiesa della Madonna della Luce. Quest'anno, purtroppo, fra i banchi del Santuario Mariano mancherà Pierino, il suo inconsolabile papà, che due mesi fa è improvvisamente scomparso.
In quel funesto 11 ottobre 1999, Gino fu travolto da un camion nei pressi del passaggio a livello della via per Lecce. Da quel giorno l'intera città di Galatina, senza divisioni ma unita da un obbiettivo concreto, prese il vessillo che più volte il giornalista-poeta aveva agitato e pretese che venisse costruita la tangenziale-est.
Oggi, l'anello intorno al territorio urbano è quasi completato e i camion non attraversano più il centro abitato ma in quegli anni i bisonti della strada provenienti dalla cementeria o diretti verso i paesi del circondario erano costretti a infilarsi nel dedalo di strade cittadine e passare spesso anche in via d'Enghien, a due passi dalla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria.
Fu Lorenzo Ria, allora presidente della Provincia, mentre Luigino Sergio era il suo direttore generale, a decidere di dare il via ai lavori di costruzione del primo tratto impegnando tutti i fondi destinati alla manutenzione stradale su una sola opera. Fu una scelta lungimirante ma fu quasi obbligata. I galatinesi non erano più disposti ad attendere.
Quei tempi non torneranno più probabilmente. Troppe divisioni e miopi battaglie di bottega, o banalmente personali, non fanno avere a chi ci amministra una visione strategica. Ci manca un Gino Anchora che, con eleganza ma con fermezza, semplicemente raccontando prima i fatti e poi fornendo una possibile interpretazione, tempri "lo scettro ai regnatori".


Domenica, 11 Ottobre, 2015 - 00:07