Schiaffi e violenze verbali al Pronto Soccorso di Galatina

Il caos provocato dal marito e dal figlio di una signora cardiopatica. Interviene la Polizia
Ospedale di Galatina

Galatina - L’ambulanza del 118 era arrivata a sirene spiegate. Trasportava una signora prelevata in un paese dell’hinterland galatinese. Intorno alle ore 16 di ieri era entrata nel Pronto Soccorso di Galatina ed aveva affidato la paziente ai sanitari del ‘Santa Caterina Novella’. La donna aveva un problema cardiologico perciò il medico di turno aveva ordinato gli esami clinici necessari per delimitare la diagnosi e, contemporaneamente, aveva richiesto la consulenza di un cardiologo dal reparto di degenza.
Lo specialista aveva delle urgenze da affrontare nella sua divisione e, a quanto sembra, avrebbe impiegato circa venti minuti prima di raggiungere la paziente. Intanto nel Pronto Soccorso scoppiava il caos. Il marito ed il figlio della signora erano riusciti ad infilarsi nella zona riservata agli ammalati ed avevano cominciato ad inveire contro medici ed infermieri. Erano volate parole grosse e qualche spintone. Qualcuno aveva rimediato uno schiaffo. Anche l’equipaggio del 118 di Galatina che tentava di calmare gli animi aveva avuto la sua dose di improperi. Alla fine, per riportare la calma, è intervenuta la Polizia che ha raccolto le denunce verbali degli aggrediti ma anche le rimostranze del marito e del figlio della signora.
“La paziente non ha mai corso nessun pericolo perché era costantemente monitorata ed assistita dal personale medico ed infermieristico –dice Giovanni Diurisi, primario del Pronto Soccorso- si è ripresa e sta bene. Purtroppo, non è la prima volta che accadono fatti simili. L’avere soppresso alcuni ospedali ha fatto aumentare il lavoro, da svolgere sempre con lo stesso personale, negli altri”.
“Capisco –aggiunge- le preoccupazioni dei parenti anche se non giustifico le loro reazioni talvolta violente. Siamo ogni giorno in trincea. Chi si affida a noi deve però sempre pensare che ha a che fare con professionisti che hanno due fini:  salvare la vita e alleviare le sofferenze dei pazienti”.

Sabato, 16 Novembre, 2013 - 00:07