'Salento for Gaza'. Non c'erano le masse ma la forza dell'amore
È una guerra infinita, della quale anche noi della nostra generazione ancora, dopo sessant'anni, torniamo ad occuparci; forse, noi ragazzi, non abbiamo gli strumenti per capire e affrontare le ragioni profonde di un conflitto che affonda le sue radici nella storia dei tempi ma quello che sicuramente vogliamo fare è occuparci di una causa che sta mietendo vittime in una terra martoriata e che ciclicamente alimenta odio in ogni angolo del mondo.
Salento for Gaza è stato un momento di incontro che, nella sua semplicità e senza pretese, ha unito tante giovani coscienze intorno ad un'iniziativa di solidarietà e di aiuto al popolo palestinese. Venerdì 8 agosto non c'erano le masse, ma c'eravamo noi della "guerriglia culturale" che, anche e soprattutto grazie alla disponibilità di don Pietro Mele e dei responsabili della struttura sportiva della Parrocchia di San Biagio, abbiamo potuto dare corpo ad una manifestazione in cui abbiamo creduto con forza, convinti, forse un po' troppo ambiziosamente, di poter offrire il nostro contributo a sostegno della causa della pace.
Con l'aiuto e la generosità di tanti, abbiamo raccolto medicinali e beni di prima necessità che, tramite l'Associazione Music for Peace, saranno inviati a Gaza.
Vogliamo continuare a sperare, vogliamo continuare a credere in un pensiero forte che è stato di Yasser Arafat, ma che ancora oggi, risuona prepotente e sollecita le coscienze: "questa regione e i suoi popoli hanno bisogno di pace".
Era il 1989 quando, nel corso di un'intervista rilasciata a Mario Capanna, il leader palestinese, immaginando di parlare a Shamir, dichiarava: "noi vi offriamo questa pace. E tocca a te decidere. Tocca a te decidere la pace per i vostri bambini, per le vostre generazioni future, per i nostri bambini e per le nostre generazioni future."...perché "è facile amare se stessi. È facile amare i tuoi parenti, è facile amare anche i tuoi amici, ma è difficile amare i tuoi nemici, sentendoli parte dell'umanità" (tratto da Mario Capanna, Arafat, Rizzoli,1989).
Da allora, poco o niente, forse, è cambiato, ma un libro con una copertina ingiallita, caduto per caso da una libreria immobile, ci stimola a togliere la polvere e leggere, per capire e per sperare.
P.S.
Vogliamo ringraziare Filippo Big Byps Scrimieri, Luigi Bruno, Clarissa Rustico, Marco Gianturco e i ragazzi dell'associazione "Rosa Luxemburg" per il loro accompagnamento musicale alla serata. Il nostro grazie va anche a Primaldo Corchia e all'associazione galatina2000 per la cortese collaborazione all'allestimento della strumentazione audio e video. E ancora alle associazioni "Emergency", "ANPI" e "Uds" per il loro intervento.
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