Rita Maria Colazzo in gara nell'Italian Teacher Prize

Il suo nome? Si presenti
Mi chiamo Rita Maria Colazzo
Quanti anni ha?
Non si chiede l’età a una signora, comunque né pochi né molti
Lavora?
Certo
E che tipo di lavoro svolge?
Sono un’insegnante. La “ Prof.” semplicemente per i miei alunni
Cosa insegna?
Lingua e letteratura italiana, storia e geografia
Dove?
Nella Scuola Secondaria di Primo Grado di Noha
Noha… La città dei cavalli e dei tamburelli della pizzica?
Certo, proprio quella. Dovreste venire a visitarla, magari per la festa della Madonna delle Grazie quando i “Traini” decorati e tirati a lucido sfilano per le strade e si sfidano al traino
In che classi insegna?
Quest’anno nelle prime classi
Che tipo di soddisfazioni ha ricevuto, se ne ha ricevuto?
Ho ricevuto molte soddisfazioni. Come il primo premio vinto da un allievo DSA ad un concorso letterario
Oppure quello vinto dalla BCC di Leverano. L’intera classe ha devoluto la somma vinta a aFra’ Ettore Marangi  missionario francescano in Kenia per l’acquisto di una carrozzina per una ragazza che ne aveva bisogno. E poi i concorsi vinti per il miglior giornale scolastico
È vero che lei ha girato un film sulla Divina commedia di Dante?
Ma lei sa proprio tutto? Dove ha carpito queste informazioni?
Ho i miei informatori, non si preoccupi
Comunque sì, è vero. Tre anni fa , insieme all’insegnante di matematica, in  una seconda classe abbiamo studiato la Divina commedia sia dal punto di vista letterario che scientifico e matematico. E alla fine abbiamo girato il film. Grande successo
Qualcuno afferma che lei  insegna latino in modo “Strano”!
Divertente, non strano. Ho ideato un metodo tutto mio. Basta con le declinazioni rosa rosae  ecc. ecc. ddu palline, scusatemi tanto!! Scrivo dialoghi contemporanei, situazioni che i ragazzi del 21° secolo si trovano a vivere quotidianamente e poi li traduco in latino. Ci divertiamo tutti insieme!
È un’insegnante vecchio stampo con la bacchetta o moderna?
Né l’una né l’altra. Sono solo dotata di buon senso. Non riesco a dimenticare che, solo poco tempo prima, anche io ero seduta tra quei banchi e sognavo, sognavo, sognavo
Che metodologie usa per trasmettere il SAPERE?
Non c’è una metodologia precisa. Sono i ragazzi i veri protagonisti dell’apprendimento. Giochiamo e impariamo. D’altronde, perché far apprendere piangendo ciò che si può imparare ridendo?
Comunque adopero spesso la “ Classe capovolta” oppure “ La scuola senza zaino” o “ Le interviste impossibili” Mi servo di ciò che loro già sanno per lanciarli lontano
È vero che i suoi alunni leggono molto?
Verissimo! Ben oltre la media nazionale
Come riesce a farli leggere?
Con l’arte, con la scienza e “ Ccu  nnu pocu de pacienza!”
Come si definirebbe?
Un’insegnante dal pensiero divergente!
Si spieghi meglio. Da cosa diverge?
Da tutto. Dalle regole imposte dall’alto. Da una scuola sorda al richiamo, al sentire dei giovani. Da una scuola che trasmette ancora conoscenze, che pretende teste ben fatte e non teste pensanti. Che li vuole tutti ben allineati nei banchi a guardare la nuca dei compagni. Tutti zitti simili a soldatini. Da una scuola che non parla il linguaggio dei giovani, che non è capace di accendere in loro il fuoco della curiosità, del vivere, del rispetto, dell’amare, di accogliere l’altro nella sua ricchissima diversità. Da una scuola priva di strutture. Da una scuola che dovrebbe rimanere aperta di più  e non chiudersi nelle proprie  4 mura  scollata dal suo territorio
Che cosa vorrebbe?
Una scuola colorata. A misura di bambino prima e di adolescente e adulto poi. Noi pretendiamo che i nostri alunni stiano seduti e buoni per 5 ore di seguito. Voi ci avete mai provato a stare fermi e buoni per così tanto tempo? Se non  riusciamo  neanche  in chiesa a stare buoni per un’ora perché : “ Uffa! E quando spiccia de predacare?”  come possiamo  pretendere che lo facciano i nostri figli ogni giorno?
E allora? Che cosa propone? Qual è il suo progetto, il suo desiderio?
Come ho già detto prima sono un’insegnante da pensiero divergente. Il mio progetto è quello di dipingere tutte le aule con degli enormi murales, magari  chiedendo la collaborazione delle maestranze locali, dei giovani diplomati al liceo artistico. Riqualificare l’aula, facendola percepire non come altro diverso da me, ma qualcosa in cui posso stare bene e devo star bene. Un’aula attrezzata anche con giochi, per spezzare la monotonia e riaccendere l’attenzione, dove ci sia un angolo dedicato perché no agli animali,parlo della pet therapy . E poi  far costruire una piscina attrezzata, con tanto spazio verde. Le nostre estati sono caldissime. I ragazzi spesso non possono andare al mare pur avendolo vicino. Molti lavorano nei campi, aiutano i genitori. La nostra è una terra amara. Ti devi spaccare le ossa, mentre un sole assassino ti scortica la pelle
Progetto ambizioso il suo.
Come intende realizzarlo?
Con quel che guadagna un docente, qui in Italia, non riesco a fare un piffero
Ma se riuscissi a vincere l’Italian Teacher Prize, il concorso per il miglior insegnante d’Italia riuscirei di certo a realizzare qualcosa d’importante.
Cosa si vince?
Un premio di 50.000€ destinati all’istituzione scolastica di cui si fa parte che provvederà alla realizzazione del progetto
Quindi lei non percepirà neanche un centesimo?
No. Nessuno
Perché lo fa allora?
Perché amo la scuola. Perché amo i giovani. Perché amo la vita
Noi possiamo aiutarla? Se sì,  in che modo?
Semplice. Basta andare sul sito internet di Italian Teacher Prize ( http://www.indire.it/2016/07/04/aperte-le-candidature-allitalian-teacher...)
Compilare i campi richiesti con i dati personali, i dati del docente ch si vuole candidare, in questo caso Rita Maria Colazzo, indicare la scuola dove presta servizio, per il mio caso è l’Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina, la mail rita.colazzo@libero.it

Il suo Ds è contento di lei? Come si chiama?
È una Dirigente, Dott.ssa Eleonora Longo . Certo che è contenta! Molto soddisfatta
Tanti auguri Prof Rita Maria e “Ad maiora”
Grazie a voi per la cortesia

Giovedì, 13 Ottobre, 2016 - 00:06