"Riprendiamoci il futuro"

In quasi tre anni di mandato da presidente, nel periodo – credo - più difficile che si sia mai verificato, a causa delle implicazioni connesse non solo alla crisi, ma anche alla globalizzazione ed alla rapidità della diffusione delle comunicazioni, ho vissuto un'esperienza straordinaria, forte e toccante, impegnativa ed entusiasmante, carica di valore. Ho incontrato moltissime persone, dalle quali ho potuto imparare tanto e alle quali spero di aver dato anch'io qualcosa. Si sono affrontate numerose battaglie, si è discusso, laddove necessario, per difendere l'impresa, costruito amicizie sincere, nate sulla spinta della medesima passione: la voglia di fare e di rischiare. Un'esperienza che certamente assorbe a 360 gradi e che consente di guardare con occhi diversi il mondo. Non siamo fuori dal tunnel, è inutile girarci attorno. Ed è altrettanto innegabile che questo Natale sarà per molti più difficile dei precedenti. Abbiamo ancora la crisi che ha colpito, sferzando il sistema economico; i tanti giovani in cerca di occupazione, per non parlare di coloro che sono stati espulsi dai cicli produttivi; la pubblica amministrazione che continua a prendere a dismisura senza dare il giusto; una politica troppo spesso intenta solo a discutere di se stessa invece che a decidere nell’interesse del Paese; il patto di stabilità; la restrizione del credito, l'eccessivo livello di tassazione... Quo usque tandem abuteris patientia nostra? Per dirla con le parole di Cicerone...
Ai governi ai diversi livelli, alla classe dirigente italiana, chiediamo di restituire al Paese e agli italiani il futuro, la fiducia in un domani possibile, l'entusiamo. Vogliamo una società in cui contino merito, giustizia e lavoro. Occorre ridare dignità agli uomini che l'hanno perduta. Pretendiamo per i nostri figli e per le future generazioni una scuola con la "S" maiuscola, che sia, allo stesso tempo, formativa e centro di promozione della cultura, tutto a vantaggio delle prossime classi dirigenti. Sono queste le priorità, le basi per la ripartenza... Ripartire: è ciò che dobbiamo fare, a qualunque costo e con qualunque mezzo. Sento di poter interpretare il pensiero dei colleghi con i quali condivido questa esperienza: siamo fieri di essere imprenditori in questo meraviglioso Salento. Una terra straordinaria, meritevole di altro destino, rispetto agli ultimi posti in cui le classifiche della vivibilità la relegano. E dipende soprattutto da noi. E, allora, in conclusione, faccio nuovamente appello a quei valori che condivido con gli imprenditori salentini: coralità, ambizione, orgoglio, coraggio, azione.
Nell'attesa che il Paese faccia uno scatto, ci siamo noi, gli uomini del fare, quelli che ogni giorno, con forza e determinazione, si ingegnano per l'impresa, per superare quei gap che ci allontanano dall'Europa e dal mondo. Insieme possiamo fare grande questo Territorio. Insieme possiamo riprendere ciò che ci hanno tolto.
Confindustria Lecce nel 2014 continuerà a stare al fianco delle proprie imprese e a profondere ogni sforzo ed energia per avviare nuove iniziative e creare ulteriori opportunità per il sistema economico, puntando a valorizzare il patrimonio imprenditoriale di cui il Salento dispone. Con spirito positivo, pertanto, con la voglia di affrontare tutti insieme, a testa alta, l'oggi, per creare un ponte verso il futuro, colgo l'occasione per augurare a tutti gli associati, ai rappresentanti delle istituzioni politiche, economiche, sociali, ai lavoratori ed alle loro famiglie, di trascorrere serenamente le prossime festività, pronti a lavorare per cambiare questo Paese. In meglio. Buon Natale e che questo 2014 riporti, finalmente, anche la speranza.

Martedì, 24 Dicembre, 2013 - 00:03