Rifiuti 'tombati', l'Indiano non diffamò nessuno

Nel novembre 2013, con il programma d'inchiesta di Telerama "L'Indiano" avevo ricostruito una vicenda oscura su cui proseguono tutt'ora le indagini degli inquirenti: molti bidoni di veleni, residui dei processi industriali di cromatura che avvenivano in una fabbrica del posto, sarebbero stati sepolti sotto terra o sversati nei canali di bonifica da uomini della criminalità locale.
Le rivelazioni provenivano dalla collaborazione di giustizia di Silvano Galati, che aveva fatto il nome dei presunti interratori, tra cui quello di Alessandro Musio, anch'egli residente a Supersano (già condannato con sentenza passata in giudicato per la morte dell'appuntato dei carabinieri Michelino Vese).
Per ottenere una replica a affermazioni così gravi avevo bussato alla porta di Musio, chiedendo conto delle accuse del pentito Galati e riportando il contenuto di quella conversazione nel servizio televisivo.
Dopo la messa in onda del servizio televisivo, Alessandro Musio mi ha denunciato per diffamazione a mezzo stampa. Il pubblico ministero Francesca Miglietta ha svolto gli approfondimenti del caso e ha richiesto l'archiviazione della querela, ritenendo rispettati i criteri della verità, della continenza e del pubblico interesse posti alla base del diritto di cronaca. 
Musio ha ritenuto di opporsi all'archiviazione e il caso è stato esaminato dal GIP Maritati, che con un'ordinanza depositata lunedì scorso ha archiviato la querela, sottolineando "non solo l'assenza di qualsivoglia travisamento della cronaca giudiziaria ma anche l'accuratezza nella preparazione della puntata".
 
Sono soddisfatto per la decisione della magistratura; ma la cosa importante è un'altra: che si accerti se quei veleni siano stati effettivamente sversati nelle meravigliose campagne di Supersano. Se così fosse, vanno bonificate le matrici ambientali e vanno puniti i responsabili.
Sabato, 23 Maggio, 2015 - 00:04