Retta della mensa in base al reddito? I nostri bimbi si porteranno il pranzo da casa

Il nuovo anno scolastico ci ha portato una sgradevole sorpresa. Questa (ieri, ndr) mattina sul sito del comune di Galatina è comparso un avviso che ha lasciato tutti i genitori dei bambini che dovranno usufruire della refezione scolastica alquanto sgomenti. Tramite il sito, il comune comunica che la retta per venti buoni pasto per il nuovo anno scolastico non sarà più quella famosa di 50 euro per tutti, ma subirà delle variazioni a seconda del reddito della famiglia.
In pratica, in fase di iscrizione al servizio si dovrà presentare un certificato ISEE ed in base a questo verrà stabilita la tariffa che varierà da un minimo di 50 ad un massimo di 100 euro. Perciò, allibiti ed indignati siamo corsi a chiedere maggiori informazioni al comune presso gli uffici della Pubblica Istruzione.
Gentilmente l’addetta ci ha spiegato che questa decisione è stata presa a maggio dalla precedente amministrazione per far fronte al deficit finanziario in cui si trova il comune. Fino allo scorso anno, ci spiegava, per metà pagava il comune e per metà le famiglie. Tra l’altro, a chi non presenterà la certificazione ISEE verrà applicata la tariffa intera.

E allora noi chiediamo il perché, se questa decisione era stata presa a maggio, ce lo hanno comunicato solo ora a meno di una settimana dall’inizio della mensa, tanto da non avere neanche il tempo di preparare il certificato richiesto? Perché questa necessità di pagare in base al reddito e non a tariffa unica?
Perché allora, cosa più importante, se siamo noi a doverci accollare le spese, non ci lasciano la facoltà di decidere chi dovrà preparare da mangiare ai nostri figli? Diciamocelo chiaro, di certo la qualità del cibo che viene somministrato dall’attuale ditta appaltatrice non è che sia proprio il top!
Sfortunatamente la gentile addetta non è riuscita a dare una spiegazione chiara ai nostri perché e così, con tutti questi dubbi, molti di noi stanno scegliendo, anche un po’ per protesta, la seconda opzione: portare il cibo da casa. E così tanti bambini lunedì arriveranno a scuola con un bel cestino con il pranzo come fanno i nostri amici torinesi, inglesi, americani e via dicendo in attesa di ricevere spiegazioni chiare e plausibili.

 

Mercoledì, 28 Settembre, 2016 - 00:06