"Avremmo bisogno di due fedi". Un uomo e una donna dall'apparente età di trenta anni sono entrati, a viso scoperto, fingendosi clienti nella gioielleria Spedicato in via Roma a Galatina e, armati di coltello a serramanico, si sono fatti consegnare il contenuto di due ripiani della cassaforte. Il fatto è accaduto appena dopo le ore 18. In quel momento nel negozio c'era solo la commessa. Probabilmente i due rapinatori hanno atteso che il titolare si allontanasse per agire con più tranquillità. A quell'ora c'è molta gente in giro. Qualcuno avrebbe visto l'uomo dirigersi a passo svelto, insieme alla sua compagna, verso piazza Cesari, stringendo fra le mani un fagotto. Era una di quelle sacche che vengono portate a tracolla e conteneva i gioielli.
Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia di Stato di Galatina. La squadra scientifica sta facendo i rilievi e sta rintracciando tutte le registrazioni delle telecamere della zona nella speranza che qualcuna abbia inquadrato i fuggitivi.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che i due rapinatori non avessero un accento locale. L'uomo aveva capelli biondi mossi nascosti da un berrettino chiaro e indossava una maglietta scura. La ragazza, piuttosto carina aveva capelli biondi ossigenati. Sembra che sia stata lei a cominciare a provare le fedi e poi a chiedere di vederne delle altre. Quando la commessa si è girata verso la cassaforte per prenderle l'uomo avrebbe tirato fuori il coltello ed le avrebbe detto: "Adesso, con calma metti tutto dentro a questa borsa". Fatta la rapina senza mostrare grande agitazione i due sarebbero poi usciti dalla gioielleria cammnando a piedi verso destra. Le indagini e le loro ricerche sono in corso. La loro descrizione è stata diramata in tutta la provincia. Non è ancora noto il valore dei preziosi sottratti. Pierluigi Spedicato sta ancora facendo l'inventario.
Quattro anni fa la stessa gioielleria aveva subito un'altra rapina con modalità simili ma in quel caso i rapinatori erano due uomini che, prima di uscire con un bottino di 700.000 euro, legarono Simona, la commessa che, anche allora era sola in gioielleria.