Quarantadue anni di welfare urbano mancato

Questi giorni, dopo le dimissioni dell’Assessore Forte prima, del Sindaco Montagna poi, sono i giorni in cui le vicende amministrative possono essere cristallizzate, possono essere messe dentro un insieme che narra una storia, buona o cattiva che sia. Una di queste, parla di quale siano stati i risvolti pragmatici delle diverse amministrazioni degli ultimi vent’anni su le questioni di benessere urbano e territoriale, o meglio conosciuto e propagandato come welfare urbano.
Esposizione della vicenda con alcune date significative.
E’ il 1997, l’Amministrazione Garrisi ed il Consiglio Comunale approvano il piano di Riqualificazione urbanistica e conseguente progetto urbanistico attuativo (o esecutivo); nel 2000 viene anche approvato con Delibera di Giunta Regionale.
Si procede ad una Riqualificazione urbanistica mediante il progetto urbano, per ri-assegnare i caratteri di urbanità ad un territorio privo degli standard e dei servizi per la collettività, enunciati con il Dm., n.1444 del 02.04.1968.
Il Sindaco Garrisi (2001), riempie di verde la città di Galatina (compreso Corso Re d’Italia), e alcune porzioni di territorio nelle Frazioni, ma, purtroppo, durante il suo mandato durato sino al (2006), non da attuazione alla Riqualificazione urbanistica.
Il ritmo diventa incalzante con le successive due giunte comunali.
Il Sindaco Antonica (2008) viene a conoscenza della Riqualificazione urbanistica, poco prima della sfiducia da parte di alcuni consiglieri.
Il Sindaco Coluccia (2010), apprende la conoscenza della vicenda, ma non gli viene permesso di agire, perché l’apparato burocratico che governa la Municipalità di Galatina gli indica percorsi sbagliati, e non può attuare la Riqualificazione Urbanistica, ed anche la sua Legislatura finisce prima della scadenza naturale.
Fino all’ultima amministrazione comunale (2012) presieduta dal Sindaco Montana e dal Vice Sindaco ed Assessore Forte, con competenze all’Urbanistica all’Ambiente ed alla Qualità del Territorio, che vengono a conoscenza della Riqualificazione urbanistica da parte del sottoscritto (giugno 2012); successivamente in alcune telefonate l’Assessore Forte mi garantiva la risoluzione della vicenda, quando poi, durante la telefonata di (novembre 2012), mi risponde dicendo: - “ Non ho tempo e non posso interessarmi, della Riqualificazione Urbanistica.-”

In seguito al 2012, ho diversi colloqui con l’Assessore Coccioli, il quale per avere delucidazioni e chiarezza della vicenda, mi fa relazionare con le segreterie della Municipalità, e con i relativi Dirigenti, senza avere successo, nonostante lo stesso Assessore, mi ripetesse ogni volta, che il Sindaco Montagna aveva in animo l’attuazione della Riqualificazione urbanistica.
Il 22.10.2015, depositavo al protocollo del Comune un book nel quale erano compresi i documenti che riguardano il welfare urbano:

  • lo stralcio della L. costituzionale, art.9;
  • Convegno INU- Società Civile e Welfare Urbano;
  • Carta dello Spazio Pubblico;
  • il Programma elettorale del sindaco Montagna in merito alla Legalità e alla Tutela dell’Ambiente;
  • le linee Programmatiche del Sindaco Montagna, in merito al welfare urbano ed alle “Smart Cities”
  • ed una serie di altri documenti sui beni comuni.

Il 19.01.2016, l’Assessore Coccioli, fissa un incontro invitando il Sindaco Montagna, l’Assessore Forte, per il giorno 26.01.2016 alle ore 13,00, (dopo la seduta della Giunta Comunale); al tavolo erano presenti Coccioli, il Sindaco e gli Assessori Tempesta e Sabella,. Durante l’incontro Coccioli, espone la vicenda, del Piano di Riqualificazione urbanistica, ed il sottoscritto ribadisce per l’ennesima volta che sono trascorsi 20 anni, dalla approvazione del progetto urbanistico ed è necessario ed urgente l’applicabilità del piano e delle regole contenute.

Il 28.01.2016, il sottoscritto protocolla per l’Assessore Forte un documento il quale conteneva:

  • Il suo slogan elettorale di maggio-giugno 2015,  “PRIMA LE PERSONE”, - ed in calce gli ho scritto - QUALI PERSONE???- ;
  • I riferimenti sulle capitali del Verde, sia nazionali sia europee;
  • I Suoi riferimenti di Primavera Libera (2011),
  • Lo stralcio della L. costituzionale, artt.3-9-54-97-118.

Sin qui i fatti.
Gli eletti Ateniesi facevano un giuramento e dicevano: “Vi restituiremo la città più bella di come l’avete consegnata”.
Da questo breve assunto, emerge un quadro inquietante, perché l’Esecutivo Montagna ha dimostrato “smoke and mirros”, - fumo e specchi -, non tutelando né l’ambiente né il paesaggio urbano. Attuando un’ urbanistica incostituzionale, distante dal governo del territorio, e connotata dalle evidenti non conformità al progetto urbanistico (1997) ed alle Disposizioni Legislative urbanistiche, sia statali sia regionali:
- L.s. n.1150 del 17.08.1942 (Legge urbanistica);
- L.s. n.765 del 06.08.1967 (Modifiche ed integrazioni alla legge urbanistica 17 agosto 1942, n.1150);
- Dm., n.1444 del 02.04.1968 (Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della legge n. 765 del 1967)
- L.r. n.56 del 31.05.1980 (Tutela ed Uso del Territorio):
- L.r. n.20 del 27.07.2001 (Norme generali di governo e uso del territorio)
- nonché alla Delibera di Giunta Regionale del 2000;
Tutte contenute nella Riqualificazione urbanistica.
Negli ultimi quattro anni il Sindaco Montagna ed il suo Esecutivo non è stato in grado né di dare avvio al piano delle regole né all’attuazione dei servizi; fissati con il Prg (1974), confermati nel progetto urbanistico attuativo presentato con il piano di Riqualificazione (1997), -e quindi già di proprietà della Municipalità di Galatina-, e riconfermati con il Pug (2005), dimostrando di non essere animati da coscienza civile, di essere distanti dai temi etici della città, e ignorando lo spazio pubblico ed i beni comuni, senza dare qualità della vita ai cittadini.

 

Martedì, 23 Agosto, 2016 - 00:07