Quando ti diranno che sei asino, tu raglia

Gentile Direttore, è da un po' di tempo che ho in testa il pensiero e la voglia di scrivere per cercare di capire qualcosa in merito all'ultima "studiata" campagna pubblicitaria del Comune di Galatina. Mi spiego meglio. Da qualche giorno, girando per le strade della nostra Città, non si può fare a meno di osservare numerosi manifesti dislocati in tutti gli spazi comunali che riportano un mezzo busto di uomo, vestito con una camicia bianca, da cui spunta una pelosa testa d'asino.
Ora mi chiedo: il messaggio che campeggia in testa al manifesto, "Differenziare? IO mi ostino ad essere indifferente.", con, in basso, il logo del Comune di Galatina, non sarà mica diretto agli ignari cittadini che da un bel po' di tempo cercano di impegnarsi quanto più è possibile a differenziare e a seguire le istruzioni di chi dall'alto ha consegnato buste prima, bidoncini poi e calendari continuamente in aggiornamento?
Personalmente lo intendo esattamente in questo modo e, sinceramente, riflettendo sulle fatture del servizio ricevute sia a casa sia presso il mio ufficio, ritengo che quelle parole siano davvero offensive. Forse le avrei recepite diversamente se nella firma non ci fosse stato il logo del mio Comune. L'avrei presa come una campagna di sensibilizzazione, anche molto creativa, e in grado di far parlare del problema, ma questo tipo di messaggio, inviato da una Istituzione, no non lo capisco e sopratutto non lo accetto.
Forse invece che "offendere" un'intera popolazione ci si sarebbe potuti impegnare di più a far diventare realtà una qualsiasi possibile, anche simbolica, riduzione del costo di tale servizio. Allora sì che un cittadino, vedendo i frutti dei suoi "sacrifici", sarebbe stato spronato a essere sempre meno indifferente al nuovo servizio.
Invece no. Oneri sempre più alti a cui uniamo anche ulteriori costi di realizzazione di iniziative pubblicitarie del genere. È sempre la stessa agenzia di comunicazione che inizialmente ci ha fatto vedere le istituzioni e il personale addetto alla raccolta dei rifiuti come dei supereroi che ci avrebbero "salvato", quindi inevitabilmente oggi gli uomini in camicia con la testa d'asino siamo noi cittadini.
Il dubbio è anche un altro. Il messaggio continua in chiusura con queste parole "Chi è così testardo da continuare ad abbandonare i rifiuti compie un vero atto criminale, passibile di sanzioni fino a 600 euro. Aiutaci a combattere questo incivile fenomeno".
Non credo che la raccolta differenziata abbia niente a che vedere con l'abbandono dei rifiuti. Chi non si dedica alla separazione dei rifiuti ha sempre a disposizione il giorno del sabato riservato all'indifferenziato, quindi non vedo il nesso con l'abbandono nelle strade e nelle campagne, fenomeno sempre esistito e da tutti condannato. 
Forse avrò mal interpretato l'intera faccenda, me lo auguro vivamente, ma ho davvero dei grossissimi dubbi!
E scusatemi se ho ragliato!

Venerdì, 6 Febbraio, 2015 - 00:06

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