Premio 'Città di Galatina Beniamino De Maria'
Nel giorno della Festa della Repubblica, Galatina ritrova il proprio senso di comunità e vive una serata intensa, carica di contenuti ed emozioni. L’occasione è stata l’assegnazione del premio Città di Galatina “Beniamino De Maria”. Il riconoscimento a cadenza biennale, voluto da Giuseppe Garrisi nel 1990, aveva un vuoto di assegnazione per il periodo 1998 -2014. L’intenzione era quella di conferire un riconoscimento ufficiale ad una personalità di Galatina, o strettamente legata al tessuto cittadino, che avesse, nel corso della propria esistenza, espresso qualità e competenze esemplari ed uniche tali da divenire un punto di riferimento per l’intera comunità.
La serata, allietata dal violoncello di Laura Ferulli è stata condotta, forse un po’ troppo “familiarmente”, da Rossano Marra, direttore de” Il Galatino”. Al microfono si sono alternati il Sindaco Cosimo Montagna, la cui Amministrazione colma un vuoto di otto anni nell’assegnazione del Premio, Giuseppe De Maria Direttore Sanitario dell’Ospedale Santa Caterina Novella in veste di rappresentante della famiglia De Maria, e il senatore Giorgio De Giuseppe che ha ricordato la figura dell’amico e collega di partito, onorevole Beniamino De Maria.
I Premiati, i cui meriti ed opere sono stati magistralmente esemplificati da acute ed articolate motivazioni declamate da Daniela Vantaggiato, sono stati:
Mons. Fedele Lazari : “(...) figura di sacerdote diocesano da sessant’anni al servizio della comunità cittadina all’interno della quale ha curato con amore di padre la promozione di ciascun uomo accompagnando la crescita spirituale ed umana di intere generazioni….” (cit. dalla motivazione)
La figura di Don Fedele, che con grande umiltà, ha voluto condividere il premio con l’intera comunità sacerdotale galatinese, ha una sua peculiarità, ovvero non può essere resa da alcuna motivazione oggettiva. Tanto personale e profondo è il rapporto con la comunità e con il singolo, che la migliore ed unica motivazione la si trova nei sentimenti di stima, affetto e riconoscenza che ha suscitato in chiunque abbia avuto la fortuna di “incontrarlo”.
Altro riconoscimento è andato a Lucio Romano, poeta e militante politico di tradizione comunista. Lucio ha raccolto il “suo premio” per le mani della moglie, signora Liliana Minerba, custode di quella dignità e di quella semplicità che hanno saputo farsi esempio attraverso le sue poesie, i suoi scritti, il suo impegno politico. L’attribuzione del premio a Lucio Romano è stato un segnale di grande “sensibilità politica” verso ambiti della cultura che troppo spesso si marginalizzano perché ritenuti poco incisivi e quasi figli di un dio minore.
L’ altro conferimento al prof. Rosario Coluccia, Accademico della Crusca, Preside della Facoltà di lettere del l’Università del Salento, evidenzia come i percorsi professionali e curriculari di nostri concittadini diano a Galatina un lustro ed un orgoglio che troppo spesso è sottaciuto. Se solo riuscissimo ad alzare la testa e voltarla verso esempi come il professore Coluccia, la nostra dimensione di comunità si arricchirebbe di motivazioni e contenuti.
Il percorso culturale ed umano di tutti i premiati, ha trovato completamento nelle motivazioni al riconoscimento per il dott. Aldo Bello (il premio è stato ritirato dalla vedova Ada Provenzano).
Aldo Bello è stato giornalista, scrittore, saggista ed intellettuale antesignano di una visione del Sud che, ancora oggi, non è stata colta. I suoi studi e le sue proposte dovranno essere uno spunto per la nostra città, per la nostra più illuminata classe politica al fine di approfondire e tracciare linee di proposta e di intervento. Da Galatina, attraverso Aldo Bello, può partire un nuovo dibattito sul futuro dell’Italia meridionale e del Mediterraneo.
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