"Preghiamo affinché Ruppi possa essere sepolto in Cattedrale"
"A tre anni dalla morte dell’Arcivescovo Mons. Cosmo Francesco Ruppi - ha detto Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo di Lecce, all’inizio della celebrazione di suffragio per celebrata ieri sera nella Cattedrale del capoluogo - ci ritroviamo in questa Chiesa Cattedrale per innalzare al Padre il nostro rendimento di grazie per gli oltre venti anni di ministero episcopale nei quali il compianto Pastore è stato guida saggia, illuminata, operosa e ha manifestato a questa Chiesa l’immagine di Cristo Buon Pastore che conosce, ama, dona la vita per il suo gregge.
Tutti voi, sorelle e fratelli, ricordate con gratitudine il suo ministero, la sua dedizione generosa, il servizio agli ultimi, ai disperati, ai molti che fuggivano dalla loro terra e hanno trovato nel nostro Vescovo il fratello che si faceva voce di chi non aveva voce, che sapeva accogliere e amare chi era nel dramma della solitudine e, nella fuga dalla propria terra, cercava una libertà sicura e il pane per saziare la sua fame.
Il defunto Arcivescovo vi ha accompagnati sulle strade della fedeltà a Cristo e al suo Vangelo, facendo crescere in voi l’amore per la Chiesa tutta, luce delle nazioni, aiutandovi a sentirla come casa e scuola di comunione.
La stagione sinodale promossa, accompagnata e arricchita dal suo lungimirante e audace magistero, ha rivelato il volto di una Chiesa che sa aprirsi alla storia attraverso una responsabile e partecipata maturità del popolo santo di Dio.
Le molte opere che ricordano e narrano a tutti noi la sua insonne fatica per l’avvento e la realizzazione del regno di Dio nelle pieghe della storia degli uomini, non possono non sentirci impegnati nel continuare l’opera che il Pastore generoso e deciso ci ha consegnato perché, con la forza e l’azione dello Spirito, prosegua il suo cammino, fino al raggiungimento, nei tempi che non noi ma il Signore ha scelto, della sua pienezza.
La nostra preghiera di suffragio per l’anima del nostro fratello vescovo, servo fedele e saggio, è il segno di una gratitudine per l’amore che il compianto arcivescovo ha saputo donarci e per la parola con cui è riuscito a farci amare ancor più il Cristo che ci vuole e ci chiede di essere testimoni credibili del suo Vangelo.
Chiediamo infine al Signore che, superati i molti ostacoli, le difficoltà di ordine burocratico, e i differenti linguaggi interpretativi, non dipendenti dalla volontà di questa Chiesa e del suo attuale Pastore, le spoglie mortali dell’arcivescovo Ruppi, trovino adeguata e degna sepoltura, secondo le parole che ci ha lasciato nel testamento, in una tomba povera e disadorna nella cripta di questa Chiesa Cattedrale".
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