Pontili comunali di Otranto, fumata nera e rinvio della conferenza di servizi

Si è svolta ieri mattina, nella Sala Consiliare del Comune di Otranto, la conferenza di servizi sul “Progetto di Valorizzazione turistico culturale del porto di Otranto”. Gli Enti presenti: Comune di Otranto, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, Commissione Locale del Paesaggio, Provincia di Lecce. Gli assenti, che hanno comunque espresso i loro pareri attraverso delle note inviate tramite PEC: Regione Puglia (Ufficio Demanio Marittimo, Assessorato al Turismo e Sezione Lavori Pubblici), Capitaneria di Porto di Gallipoli, Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, Agenzia Demanio di Lecce e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Molto atteso il parere della Soprintendenza che da tempo ormai ostacola il Comune di Otranto, la comunità e il territorio tutto nella volontà di mantenere i pontili galleggianti tutto l’anno. Anche questa volta l’esito non è stato diverso e il Sindaco Pierpaolo Cariddi, riguardo alla considerazione contenuta nella nota della Soprintendenza circa una asserita inapplicabilità al caso di specie del comma 246 dell’art. 1 della L. 145/2018, poiché “il Comune non è titolare di concessione demaniale marittima” – l’intervento non rientra tra quelli contemplati nella norma – non si tratta di opera previamente autorizzata, in particolare sotto il profilo paesaggistico, osserva: “La situazione giuridica in questione è indubbiamente assimilabile a quella della “concessione” e trova legittimazione nella natura pubblica dei soggetti interessati. Nella norma è espresso e inequivoco il riferimento ai “punti di approdo”. La norma si riferisce a strutture autorizzate, ma autorizzate con il vincolo della “amovibilità”, sicché, con il limite temporale del 31/12/2020 che altrimenti non avrebbe significato alcuno, autorizza la deroga ai profili dell’atto autorizzativo che attengono alla “amovibilità/stagionalità”. Si tratta di una questione non affrontata dal Consiglio di Stato, atteso che il provvedimento oggetto di impugnazione è in data anteriore all’approvazione della legge. Peraltro, a conferma dell’impostazione innanzi rappresentata, si evidenzia che la Deliberazione del Consiglio dei Ministri dell’11/06/2019 richiama espressamente l’art. 1, comma 246, della L. 145/2018”.
La seduta si riaggiorna al 15 gennaio 2020 alle ore 10.00.

Mercoledì, 20 Novembre, 2019 - 00:04

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