“Politica e/è – La politica che morde la terra”

Nuovo appuntamento con “Politica e/è – La politica che morde la terra” il Seminario permanente di Storia delle dottrine politiche, Sezione Polejus, dell’Università del Salento, a cura di Marisa Forcina ed Elena Laurenzi (entrambe docenti di Storia delle dottrine politiche). Lunedì 11 dicembre 2017, nell'Aula Ferrari, Palazzo Codacci Pisanelli, ore 9.
Relazioni di: Ana Vargas, docente associata di Storia Medievale e tra i professori del Master en Etudios Feministas de la Universidad Complutense de Madrid: La “Querelle des femmes”: una tradizione politica; Elena Laurenzi, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università del Salento: La contesa tra i sessi e la crisi dell’Europa. Un dibattito dei primi del ‘900.
Ad introdurre l’idea di un legame necessario tra il conflitto e la politica è stato, com’è noto, Carl Schmitt che, in “Der Begriff des Politischen”(Il concetto del politico), muove dalla primaria constatazione che «tutti i concetti, le espressioni e i termini politici hanno un senso polemico». La distinzione tra Amico e Nemico, quale figura del conflitto per eccellenza, diviene per Schmitt la condizione per determinare cosa è il politico. Il terzo incontro del ciclo “Politica e/ politica è” affronta il tema del conflitto e della sua relazione con la politica, ma lo fa a partire da una relazione che scompagina i termini della questione posta da Schmith: quella del conflitto tra i sessi. Conflitto problematico perché tradizionalmente non è stato letto come tale, essendo irriducibile alla dialettica amico-nemico, e soprattutto essendo sempre stato pensato come estraneo alla sfera del politico. I due interventi previsti affronteranno questo tema a partire da due figure appartenenti a momenti storici lontani, ma che proprio per questo rivelano una persistente continuità di fili e di nodi problematici: Ana Vargas parlerà di Christine de Pizan, la iniziatrice della famosa Querelle des femmes che, sul finire del XIII secolo, vide mobilitarsi le donne delle corti di tutta Europa in difesa del proprio sesso contro i pregiudizi misogini degli “uomini colti”; Elena Laurenzi tratterà invece di  María Zambrano che, precorrendo agli inizi del secolo XX un dibattito che attraverserà tutto il 900, si rifiutò di neutralizzare la questione del rapporto tra i sessi nei termini prevalenti dell’uguaglianza o della complementarietà (entrambe forme di neutralizzazione del conflitto), affrontando il tabù della «impossibile amicizia» tra uomini e donne come questione eminentemente politica.
Il Seminario permanente
Viviamo tempi in cui le parole in uso nel linguaggio politico – diritti, democrazia, giustizia, libertà, persino felicità – sembrano aver perso la capacità di fare presa sulla realtà: sono incapaci di “mordere la terra”, come denunziava Simone Weil già nel 1939. Cercare nell’intreccio con altri linguaggi di restituire un senso vitale a queste parole, o trovarne altre che sappiano ispirarci nell’immaginare il mondo comune può essere un modo di ritrovare questa capacità di presa sulla realtà e di restituire alla politica il suo potere di trasformazione.
Ecco allora “Politica e / Politica è - La politica che morde la terra”, Seminario permanente di Storia delle dottrine politiche, Sezione Polejus, dell’Università del Salento, a cura di Marisa Forcina ed Elena Laurenzi (entrambe docenti di Storia delle dottrine politiche), per esplorare le contaminazioni della politica con altri linguaggi e indagare, superando l’approccio puramente interdisciplinare, la radice comune che collega la politica alle diverse dimensioni dell’esperienza e dell’esistenza umana. Si intende così rimettere al centro della riflessione il vincolo profondo con la vita che la politica – sempre più ingessata nelle leggi della governance e del mercato – sembra aver smarrito, ed alimentare la cognizione della politica come sapere ed esercizio che riguarda il vivere in comune, la preoccupazione per il mondo, la pratica delle relazioni e dello stare insieme.
La formula è quella del Seminario permanente, perché “Politica e / Politica è - La politica che morde la terra” vuole essere più che un convegno o un ciclo di conferenze: un luogo di ricerca, di studio e di pensiero, che periodicamente proporrà dialoghi con ospiti italiani e stranieri.
Tutti gli incontri verranno inquadrati nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro e vedranno la partecipazione anche di studenti e insegnanti della scuola media superiore.
Successivamente sarà la volta di ‘Politica e/è desiderio’ (8 marzo 2018); ‘Politica e/è cinema’ (19 marzo 2018), ‘Politica e/è religione’ (15 aprile 2018).

Domenica, 10 Dicembre, 2017 - 00:03