Piazza piena per gli ultimi comizi
A Galatina sembra essere tornata la passione politica. Il principale risultato della campagna elettorale, che si è conclusa ieri sera, è proprio questo. La Villa gremita di persone di tutte le età attente e con l’orecchio teso verso l’oratore è uno spettacolo che può lasciare ben sperare chi ritiene fondamentale un ritorno alla politica intesa non come distruttiva lotta per il potere ma come strumento di crescita della comunità.
Il merito di questa inversione di tendenza va dato ai due aspiranti alla poltrona di sindaco che sono riusciti a coinvolgere anche giovani e giovanissimi pieni di entusiasmo.
Il leader di Obiettivo 2022 e il candidato del Polo Civico non si sono risparmiati ma la loro diversità in tutti i sensi si è vista sul palco.
Giampiero De Pascalis si è fatto un veloce segno di croce prima di pronunciare il suo discorso e, quasi vinto dall’emozione, ha ricevuto il confortante abbraccio dell’ex-sindaco Giancarlo Coluccia. “Non sono un professionista della politica” –ha subito puntualizzato ma poi ha cominciato a leggere scandendo bene le parole.
Marcello Amante, con grande tranquillità, ha riordinato i fogli sul leggio mentre sul palco intorno a lui venivano sistemati i manifesti. “Voglio cominciare dalla fine –ha esordito- ringrazio innanzi tutto la mia famiglia che mi ha supportato e sopportato e poi tutti coloro che hanno fatto squadra con me”.
Entrambi si sono scambiati notevoli fendenti e sciabolate quasi a dispetto di quella “pacificazione e conciliazione” auspicate giovedì a Palazzo Orsini da Guido Aprea e don Aldo Santoro.
Le reciproche accuse non impediranno, comunque, a chiunque venga eletto di “essere il Sindaco di tutti anche di chi non mi darà il suo voto”.
“L’importante è, il 25 Giugno, andare a votare -hanno detto entrambi- e chiaramente votare per me”.
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