"Paolo Perrone, il sindaco più amato d’Italia. Ringrazio tutti"
“Paolo Perrone di nuovo sindaco più amato d’Italia? Grazie, finalmente una bella notizia. Anzi, una piacevole conferma: il che, in questi tempi amari e avari di soddisfazioni per i primi cittadini, è doppiamente lusinghiero. E allora scusate se stavolta mi prendo tutta la gioia di questo risultato e la utilizzo per sentirmi più motivato di ieri in quello che faccio tutti i giorni: il sindaco di Lecce. Sempre più convinto, a questo punto, della verità di un assunto: che anche in tempi come questi, pur tra le difficoltà disumane che i primi cittadini si trovano ad affrontare - e nella generale disaffezione verso la politica - si possa mantenere un saldo legame di stima e affetto con la propria città, se questo rapporto è improntato alla lealtà, alla trasparenza e alla correttezza.
E però nel centellinare, quasi degustandolo, questo titolo, non posso celare a me stesso il fatto che si tratti di un riconoscimento che, pur apparentemente frivolo, denota implicazioni profonde. C’è dentro questo riconoscimento, infatti, il gradimento per la persona, certamente, e questo non può che farmi piacere, perché i complimenti piacciono a tutti e saremmo poco credibili a dire il contrario. Ma questa constatazione non esaurisce il contenuto di questo riconoscimento, che la dice lunga anche su un altro fronte: quello del senso di appartenenza dei leccesi alla loro città, di qualsiasi colore sia la bandiera del loro credo politico.
Perché Lecce, dopo tanto tempo, ha finalmente riscoperto tutto il senso della sua storica fierezza e del suo orgoglio identitario. E questa consapevolezza ritrovata è tutta lì, in quel titolo che dice “Paolo Perrone, sindaco più amato d’Italia”, ma che in realtà vuol dire “Lecce, città più amata dai suoi cittadini”. L’ultima volta che ho sperimentato la verità di questo assunto è stato poco tempo fa, con la fase finale della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019: “partecipazione”, “emozione”, “appartenenza” sono state le parole-chiave di questa rivoluzione positiva che ha letteralmente rigenerato il nostro sentire di comunità.
Che poi un po’ sia anche merito mio lo spero. Però ho fondato motivo di credere che questo riconoscimento racchiuda un consenso generale nei confronti di tutti coloro che, come me, sono in prima linea ogni giorno per mantenere Lecce bella e interessante qual è: gli assessori, il Consiglio - opposizione compresa - i dirigenti, gli uffici e il personale comunale e in generale tutti coloro che ogni giorno si spendono per dare forza e lustro all’immagine di questa città. Grazie, grazie davvero a tutti”.
MONITOR CITTÀ 19^ EDIZIONE: EX AEQUO PERRONE (LECCE) E PEDROTTI (PORDENONE), TOSI (VERONA) TERZO
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