Pane fresco o pane caldo?

Riparte la legge sul pane. Infatti è stato riproposto nella nuova legislatura un progetto di legge per regolare il settore della panificazione e, nelle intenzioni del legislatore, difendere i consumatori. Il provvedimento è stato presentato al Senato nel medesimo testo che ottenne il si della Camera nella scorsa legislatura.
E' stato il Senatore Mino Taricco, a riproporre a Palazzo Madama questo disegno di legge che intende disciplinare la produzione e la vendita del pane.
Il testo, scritto in collaborazione con le associazioni di categoria e dei consumatori, vuol garantire il diritto all'informazione dei consumatori, tutelare i panificatori sul territorio e valorizzare il pane "fresco".
Da otre dieci anni il settore della produzione artigianale del pane necessita di norme chiare che consentano al consumatore di riconoscere il pane fresco artigianale dal pane conservato, da quello prodotto con base surgelata, magari confezionato altrove, anche al di fuori dell'Unione europea. Il consumatore deve "pretendere" di sapere se il pane che sta acquistando è un prodotto fresco, cioè che ha avuto un processo produttivo giornaliero (che solo i panifici artigianali possono garantire) o i punti vendita che sfornano tutto il giorno pane caldo, i quali sono sprovvisti di fornai, di farine, di impastatrici ma hanno solo una cella con pane surgelato preparato chissà quando, dove e da chi.
Non vi è nulla di male, ma certo è qualcosa di ben diverso dal panificio tradizionale, azienda che il pane lo fa nell'arco della giornata, con procedimenti che richiedono professionalità e passione; quindi ben diverso da scongelare e riscaldare il pane nel forno. Difatti quest'ultimo deve essere denominato come "pane caldo", invece quello denominato "pane fresco" è solo quello prodotto in giornata, da cui la denominazione "pane fresco di giornata". E' inutile dire che quello fresco di giornata ha in sé tutti i principi nutrizionali e organolettici, fragranza e profumi unici. Ovviamente i consumatori avranno la facoltà di scegliere, ma non prima di averli informati di cosa stanno acquistando.
Un saluto. Santino Beccarisi

Lunedì, 1 Ottobre, 2018 - 00:06