Otranto nella rotta dei fenici

Otranto entra a far parte dell’itinerario culturale "La Rotta dei Fenici", uno dei 24 Itinerari Culturali riconosciuti dal Consiglio d’Europa. Il giorno 22 maggio, presso il Faro di Palascìa, sede del Centro di Educazione Ambientale è stato sottoscritto l’ingresso della Città di Otranto nella Rotta dei Fenici alla presenza del Direttore Antonio Barone.
Per Rotta dei Fenici si intende la connessione delle grandi direttrici nautiche che, dal XII secolo a.C., furono utilizzate dal popolo dei Fenici quali fondamentali vie di comunicazione commerciali e culturali nel Mediterraneo. Attraverso queste rotte, i Fenici, marinai e mercanti geniali, diedero origine ad una grande civiltà, per certi versi ancora poco nota, che si affermò attraverso l’espansione ad Occidente, generando intensi scambi di manufatti, uomini ed idee, e contribuendo nell’antichità alla creazione di una koiné (comunanza) culturale mediterranea ed alla sua circolarità. Così queste rotte sono divenute parte integrante e fondante della cultura del Mediterraneo. Oggi, i Fenici rappresentano il modello di interculturalità mediterranea posto alla base di un Itinerario Culturale che passa per 18 Paesi del Mediterraneo ed oltre 80 città di origine e cultura fenicio-punica in tre continenti. Dunque l’Itinerario mira a promuovere la cultura mediterranea e a rafforzare i legami tra paesi accomunati dalla storia: si basa sulle relazioni storiche, sociali e culturali che i Fenici hanno stabilito lungo le rotte marittime seguite, e lungo gli approdi e le colonie che hanno fondato nel bacino del Mediterraneo.
Otranto entra ora nell’elenco delle città del Mediterraneo che diventano le tappe di un viaggio lungo tutto il mare nostrum, fatto di siti archeologici, etno-antropologici, culturali, naturali e di scambi culturali tra popoli e paesi del Mediterraneo che la Rotta dei Fenici ha inserito in una rete. Tale rete è anche un Itinerario - laboratorio sul tema del turismo, nell’attuale fase di passaggio dal turismo postmoderno (che ha contribuito a quella che Claudio Minca definisce la disneyficazione del turismo e del patrimonio) a un nuovo modo di utilizzare il proprio tempo libero. Il progetto, proposto dal Centro di Educazione Ambientale Terre di Enea è nato da uno studio della Dott.ssa Anna Daniela Vizzino ed ha permesso di creare, proprio presso il Faro di Palascìa, il luogo fisico in cui incontrare e sviluppare i programmi sul turismo alternativo e di esperienza come gli itinerari promossi dal Consiglio d’Europa.

Mercoledì, 24 Maggio, 2017 - 00:04