Ospedale Santa Caterina Novella: "i facili entusiasmi del sindaco Marcello Amante"
E’ di ieri la notizia secondo la quale l’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, sarebbe salvo dalla dismissione sancita dal piano di riordino sanitario della Regione Puglia, di cui al Reg. regionale n.7 del 2017. Abbiamo appreso come il Sindaco di Galatina abbia accolto con sommo entusiasmo la notizia dell’aumento dei posti letto fino a 150, prevista dal Documento Unico di Riordino Ospedaliero, approvato nei giorni scorsi.
Purtroppo, mi corre l’ingrato compito di richiamare l’attenzione dei Galatinesi sulla circostanza che nessun entusiasmo è giustificato, dal momento che il Regolamento Regionale n.7 del 2017, non viene minimamente modificato, neppure di una virgola, e continua a sancire, all’art. 7, la modifica dell’art.12, comma 1 lett.c) del Reg.Regionale n.14 del 2015 (Riordino Ospedaliero Vendola), nella parte in cui prevede la realizzazione di un nuovo ospedale tra Maglie e Melpignano con la conseguente dismissione degli ospedali di Galatina e Scorrano.
Abbandonati i facili entusiasmi, proviamo a fare il punto sulla vicenda che interessa il nostro ospedale. Abbiamo rivolto due lettere aperte ai parlamentari di Galatina, On. Donno, On. Alemanno ed al Sen. Mininno, affinchè presentassero un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute (all’epoca del loro stesso partito) per conoscere “come mai fosse tollerata la palese violazione del DM 70/2015, da parte del RR n.7 del 2017, nella parte in cui, prevedendo la costruzione dell’Ospedale di Maglie-Melpignano, di II livello, causa ultima della chiusura dell’Ospedale di Galatina, violi la norma che prevede un ospedale di II livello ogni 750.000/1.200.000 abitanti, dal momento che, nella Provincia di Lecce, avente circa 900.000 abitanti, può esservi un solo ospedale di II livello; e quali siano le azioni che il Ministro intenda porre in essere, anche di concerto con il Cipe, al fine di verificare la bontà e legittimità dell’impiego richiesto dei Fondi di Coesione e Sviluppo 2014-2020, utilizzati per la costruzione di tale ospedale” .
Non avendo avuto risposta dai parlamentari di Galatina, avevo ripetuto un’analoga richiesta al Sen. Marti; richiesta, purtroppo, frustrata dalla caduta del Governo appoggiato dalla Lega, per i noti fatti di agosto.
Tali richieste non hanno trovato, dunque, risposta alcuna. Anzi, per meglio precisare, detti parlamentari di Galatina hanno presentato un’interrogazione parlamentare, del 17 maggio scorso, il cui tenore era il seguente: “dal momento che l’Ospedale di Galatina chiuderà solo una volta attivato il nuovo Ospedale di Maglie – Melpignano, perché non garantire il pieno funzionamento fino a tale data dell’Ospedale di Galatina fino alla sua disattivazione, per non depauperare l’assistenza sanitaria dei Galatinesi?”.
E’ chiaro quindi l’intendimento di detti parlamentari di considerare immodificabile ed inevitabile la morte del nostro ospedale. Il mio timore e la ragione per cui non riesco ad entusiasmarmi dinanzi alle trionfalistiche notizie odierne, è riposto nella circostanza che il così detto potenziamento dell’Ospedale non appare indice della sua salvezza dalla definitiva chiusura, e del suo pieno inserimento nel piano sanitario regionale, ma costituisce invece l’attuazione di quanto invocato dai parlamentari galatinesi, al fine di garantirne una certa operatività fino a quando non fosse sostituito dall’ospedale da realizzare tra Maglie e Melpignano.
Non può quindi suscitare entusiasmo l’attuale potenziamento, quand’anche fosse reale, dato che è notorio, invece, come il nostro Ospedale abbia perso in questi giorni anche la “sala gessi”.
L’unica misura che può portare alla salvaguardia dell’Ospedale di Galatina è la modifica del R.R. n.7 del 2017, all’art. 2, comma 3 lettera d), e all’art.6, con l’eliminazione di ogni riferimento all’Ospedale di Galatina. A seguito di tale riforma, la futura nascita del nuovo ospedale di Maglie-Melpignano, comporterà la sola chiusura dell’Ospedale di Scorrano, già Ospedale di Primo livello.
In mancanza delle suddette modifiche del Regolamento Regionale di riordino ospedaliero, qualunque provvedimento di temporaneo potenziamento dell’ospedale, fino alla sua inevitabile chiusura, più che una misura salvifica e miracolosa, apparirà come l’operato di quelle pie donne che, alla morte di un congiunto, si affannano a rendere la salma più presentabile ed elegante, per alleviare il dolore nell’estremo saluto.
Ci auguriamo che i Parlamentari di Galatina, e di tutto il Salento, vogliano unirsi ai loro concittadini nell’impedire lo scempio dell’Ospedale di Galatina, progressivamente portato allo stallo con la continua sottrazione di risorse umane e materiali, fino alla sua definitiva chiusura. Oppure dicano pubblicamente ai loro concittadini perché preferiscono continuare a non fare nulla, forse ritenendo utile la chiusura del nostro ospedale. Per parte nostra, saremo al fianco di chiunque voglia difendere la nostra città, senza distinzione di ideologia o partito politico, ritenendo che la tutela, con ogni mezzo, dei diritti ed interessi dei nostri concittadini, sia obiettivo prioritario ed imprescindibile di chiunque abbia a cuore Galatina.
Avv. Francesco Colaci
Movimento Regione Salento- Galatina
L'Ospedale di Galatina "cresce" fino a 150 posti e non rischia la dismissione
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