Ospedale di Galatina, prevista una spesa di oltre 6 milioni di euro per l'adeguamento antincendio
Dopo l'incendio avvenuto nell'Ospedale di Casarano la Asl fa sapere che "L’adeguamento alle norme antincendio delle strutture ospedaliere e territoriali della Asl Lecce è già in corso da tempo. Esiste, infatti, un piano articolato - comunicato alla Regione Puglia nel marzo 2016 - che prevede un notevole impegno di spesa con finanziamenti derivanti in parte dall’art. 20 legge 67/88 (per gli ospedali), in parte da fondi europei (per le strutture territoriali).
Si tratta, come del tutto evidente, di un percorso lungo e complesso, peraltro reso più difficoltoso da diversi mutamenti nelle normativa di settore. Ciò nonostante, l’Asl Lecce ha provveduto per tempo a programmare un piano che sta andando a regime. Naturalmente tempi e modalità sono legate alla normativa, al flusso di finanziamenti e alla difficoltà tecniche derivanti dalla circostanza di dover adeguare strutture già operative a previsioni normative nuove. La legge, del resto, stabilisce in nove anni il tempo necessario per il completo adeguamento delle strutture.
Sul versante degli Ospedali, in particolare, l’investimento programmato per dotare le strutture di sistemi e accorgimenti tali da rispondere a quanto previsto per ottenere le certificazioni di prevenzione incendi (CPI), ammonta a 76,8 milioni di euro distribuiti su sette diversi progetti. Oltre questi corposi investimenti, peraltro, sono già in corso opere di adeguamento strutturale e logistico per 5,9 milioni all’Oncologico di Lecce, per 9,5 al “Vito Fazzi”, 5,3 per il presidio di Copertino, 6,3 a Galatina e 14,2 a Casarano: in totale più di 41 milioni. Nell’esecuzione dei lavori si è data priorità in quasi tutti gli ospedali, così come da indicazione regionale, proprio alla realizzazione delle compartimentazioni e degli impianti di allarme e rilevazione incendi: opere al 50 per cento completate e funzionanti.
Tutti i presidi della Asl Lecce, eccetto l’Oncologico, rientrano nella cosiddetta fascia C della normativa, quella con più di 100 posti letto e quindi con previsioni normative più stringenti. Va da sé che le certificazioni di prevenzione incendi non vengono ottenute a monte della procedura ma a valle. Considerazioni logiche e di merito per le quali, in una fase di evoluzione dello scenario sanitario così forte e caratterizzata da ben due piani di riordino, Asl Lecce ritiene di essere in corsa per tagliare il “traguardo” di quella che è, nei fatti e nelle norme, una maratona e non una gara di velocità.
Discorso valido anche per ognuno degli ex ospedali riconvertiti in presidi territoriali. Anche qui la programmazione degli investimenti è già incardinata e si basa su un budget di 123 milioni di euro provenienti dai Fondi strutturali Ue, in particolare il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Le opere di adeguamento antincendio, difatti, sono state già programmate nell’Accordo di Programma FESR 2016-2020, discusso e approvato dalla Regione Puglia, Dipartimento Promozione della Salute, Benessere Sociale e Sport, nel febbraio scorso.
Su questo fronte specifico, va detto che l’adeguamento alle norme antincendio non prevede nemmeno il certificato di prevenzione, poiché gli ex ospedali non sono più strutture a carattere di ricovero, ma una più semplice Scia, ossia un’autocertificazione: il percorso è dunque meno accidentato di quanto possa sembrare.
L’impegno di Asl Lecce, tuttavia, non si ferma qui. Si sta lavorando da tempo anche sul versante della riduzione del rischio sismico nei presidi ospedalieri. La complessità, anche in questo caso, deriva soprattutto dal dover intervenire su strutture esistenti con il ricorso a soluzioni ad hoc ritagliate su ogni diversa situazione. L’Area Tecnica ha stilato delle schede di finanziamento che, complessivamente, ammontano a oltre 284 milioni.
Sulla sicurezza e la prevenzione, insomma, Asl Lecce sta procedendo seguendo una tabella di marcia che è dettata da progetti, finanziamenti e norme di varia origine e difficoltà. In un momento storico in cui, per governare la scarsità di risorse e la complessità delle questioni, è necessaria una notevole oculatezza e una grande capacità di programmare. Passo dopo passo".
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