"Non può esserci Pasqua senza le cuddrure"

Siamo giunti alle porte delle festività pasquali e a Galatina si pensa ad altro. Stiamo  con gli occhi puntati  alle candidature delle prossime elezioni comunali del 11 Giugno 2017, ci stiamo addentrando nel problema della chiusura al traffico veicolare del centro storico; eppure siamo ormai a Pasqua e non si parla delle nostre tradizioni legate a questo periodo.
Negli anni precedenti ci si organizzava con parenti ed amici per fare in casa le tradizionali cuddrure, i pecurieddri con la pasta di mandorla.
Ora, non voglio assolutamente sottovalutare le questioni comunali citate prima, ma mi chiedo: vogliamo rispettare le nostre tradizionali e squisite prelibatezze del periodo? Non può esserci Pasqua senza le cuddrure. 
Questo dolce pasquale tradizionale salentino per eccellenza è parte integrante della nostra cultura, della nostra storia. I particolari significati di esso trovano ancora numerose testimonianze presso le comunità contadine pastorali. Sostanzialmente è un biscotto dolce avente svariate forme( bambolina, galletto, paniere, cuore, colomba), ma tutte contengono l'uovo. Il dono dell'uovo nel giorno di Pasqua è una sopravvivenza dell'antichità germanica di una cerimonia fecondatrice e moltiplicatrice della primavera. Le uova che vengono imprigionate con una croce di pasta sul dolce, vengono prima della cottura arricchite con anesini e fiocchi rossi. La tradizione popolare ritiene il colore rosso capace di distruggere ogni influsso malefico. Altra particolarità è il numero dispari delle uova, perchè il numero dispari ha virtù propiziatrici. Il sabato Santo si acquistava  il pane a forma del Bretzel, meglio conosciuto come "Paci" (come da foto). Questo pane nacque in Germania, dalle mani di un monaco intento a riprodurre le braccia incrociate durante la preghiera e gli abbracci tra le persone. I tre buchi che si formano rappresentano la Trinità. E' il pane della fratellanza e dell'unione tra le persone, va messo al centro della tavole bandite in festa il giorno di Pasqua.
Non può infine mancare u pecurieddru della Resurrezione in pasta di mandorla.
Queste prelibatezze che i nostri nonni ci hanno tramandato, ricche di significati con i loto simboli e con i loto colori, noi abbiamo l'obbligo di farle apprezzare e di farle acquisire ai nostri figli. Affinché il nostro modus vivendi, la nostra storia e cultura millenaria non si perda col tempo.
Buona Pasqua a tutti e non rinunciate alle vostre tradizioni. 
Santino Beccarisi
Sabato, 15 Aprile, 2017 - 00:07