"Non creiamo la figura di un imprenditore precario nel turismo"
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"La recente sentenza del Consiglio di Stato che, sostanzialmente, non ammette la proroga fino al 2033 delle concessioni balneari potrebbe avere effetti molto gravi sull’offerta alta e medio alta del Salento. Noi creiamo esperienze e le vendiamo, ad un certo livello il cliente non chiede più un posto letto, ma una struttura in grado di fargli vivere un’esperienza di vacanza piena e soddisfacente. L’intera filiera deve essere allo stesso livello, ma se creiamo tra i balneari questa figura di “imprenditore precario” chi mai potrà investire per creare lidi di alta qualità? Chi creerà strutture con servizi di alta gamma? A questo punto non sapremo più dove mandare i nostri clienti al mare. Si rifletta sull’indotto, sulle necessità prima di eliminare una intera categoria dall’offerta turistica territoriale. Siamo e saremo, per questo affianco ai balneari. Invito tutti coloro che gestiscono masserie, resort, dimore storiche, hotel boutique etc. ad affiancare i balneari nella battaglia per mantenere i lidi storici e le strutture che richiedono grandi investimenti ben oltre la durata della concessione. Nessuno può creare un lido con servizi di alta gamma per soli tre o quattro anni, è un investimento di lungo periodo. Salviamo questa peculiarità tutta italiana”.
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