"Non ci servono lezioni di etica pubblica e di onore delle Istituzioni"

Il Primo Cittadino risponde a chi lo ha criticato per la cerimonia di apertura del Centro "Pierantonio Colazzo"

Caro direttore, mi sarei aspettato da chi, da molti anni, esercita una funzione importante nell'informazione giornalistica cittadina, una maggiore prudenza prima di esprimere giudizi che offendono prima dell'intelligenza di chi li riceve, soprattutto quella di chi li esprime. Anche al fine di evitare, questa volta sì, brutte figure. Sarebbe stato sufficiente ascoltare le due versioni, prima di lanciarsi in giudizi quantomeno affrettati e di parte.
Non si può strumentalizzare un evento che aveva un duplice fine: il primo, consegnare alla città una struttura che può diventare un momento di incontro tra generazioni diverse dove "incontrarsi, riflettere, progettare" nell'ambito di un progetto di riqualificazione culturale e urbanistica della città e il secondo, l'intitolazione della stessa ad un nostro concittadino morto da eroe nazionale.
E questo al fine di trasmettere alla città la memoria di Pierantonio Colazzo.
A volte si è prigionieri dei tempi della burocrazia ma non per questo bisogna alimentare polemiche a tutti i costi.
L'idea originaria era quella di inaugurare la stagione dei "Concerti del Chiostro" con la contestuale commemorazione di Pierantonio Colazzo.
Un concerto di musica classica, ci sembrava offrisse, dopo la prevista commemorazione istituzionale, un momento di ricordo, riflessione e solennità.
Chiaramente non esisteva e non esiste, da parte dell'Amministrazione comunale, alcuna intenzione di sminuire un evento commemorativo così importante, consapevoli di rendere partecipi non solo i parenti ma l'intera comunità.
Già in altre occasioni l'Amministrazione ha dimostrato sensibilità e partecipazione verso simili iniziative, quali ad esempio l'intitolazione al nostro concittadino di un'aula del Liceo Classico.
Una volta accertata l'impossibilità dei familiari ad essere presenti per i tempi stretti che gli eventi ci imponevano, abbiamo deciso di separare il momento inaugurale della struttura da quello commemorativo.
Quest'ultimo evento lo concorderemo, nei tempi e nei modi più opportuni, con i familiari.
Se qualcuno avesse prestato attenzione alle mie parole, nel mio intervento introduttivo, avrebbe ascoltato i motivi per i quali non è stata esposta (benché pronta) la targa e la decisione di rinviare il momento commemorativo-istituzionale ad un secondo momento.
Evidentemente qualcuno, distratto o assente, stava già elaborando nella sua mente una polemica pretestuosa e speculativa.
Non abbiamo bisogno di personaggi in cerca d'autore che salgono in cattedra ad impartire lezioni di etica pubblica e di ONORE delle Istituzioni.
Cosimo Montagna -Sindaco di Galatina

Caro Sindaco, la puntuale cronaca di Valentina Chittano mi esime dal rispondere alle prime sessantasette parole di questa Sua lettera.  "La strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni" (pensi che qualcuno attribuisce questo aforisma a Karl Marx!). Quelli che contano sono i fatti. È fuor di dubbio che chi ha organizzato la cerimonia del 4 novembre ha commesso qualche errore. Ammetterlo mi sembra la migliore risposta che, in questo caso, un Primo Cittadino possa dare ai suoi critici. Arrampicarsi sugli specchi è quasi impossibile per chi, come Lei, viene apprezzato per la sincerità, la schiettezza e la correttezza dei Suoi comportamenti. Comprendo la Sua amarezza ma non giustifico la Sua reazione. Le porgo i miei più cordiali saluti. (d.v.)

 


Rabbia e indignazione dopo la cerimonia di intitolazione del centro polifunzionale a Pierantonio Colazzo

Sabato, 8 Novembre, 2014 - 00:07