Paolo Rizzo, non ce l’ha fatta. L’imprenditore galatinese, titolare con il fratello Roberto di un’avviata officina meccanica specializzata nelle parti oleodinamiche dei mezzi di trasporto, è deceduto durante la notte dopo essere stato sottoposto ad una delicata operazione nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Il cinquantacinquenne, a quanto hanno raccontato ai Carabinieri da alcuni suoi dipendenti, era caduto dal tetto di un capannone del suo stabilimento, ubicato poco fuori città sul lato sinistro della ex-SP362, precipitando da un’altezza di sei metri.
Le sue condizioni sono apparse subito gravi. I sanitari del 118, intervenuti immediatamente, lo avevano trasportato, intorno alle ore 18 di ieri, in codice rosso nel reparto di rianimazione del nosocomio leccese. I medici hanno fatto il possibile per salvarlo ma ogni tentativo è stato inutile.
Le indagini sull’accaduto sono svolte dai Carabinieri della Stazione di Galatina coadiuvati dagli ispettori dello Spesal.

Le indagini ore 9:18

Si apprendono altri particolari sulla dinamica del tragico incidente. I carabinieri della stazione di Galatina, al comando del maresciallo Riccardo Musardo, avrebbero accertato che Paolo Rizzo era salito sul tetto per sigillare con il silicone alcuni punti da cui si infiltrava l'acqua. Probabilmente ha messo il piede su una zona coperta con il traslucido che essendosi cristallizzato, non ha retto il suo peso. L'uomo è precipitato giù sfondando anche il controsoffitto in polistirolo. 

La dottoressa Moschettini, sostituto procuratore incaricato delle indagini, ha ordinato il sequestro della scala di accesso e del terrazzo dell'abitazione adiacente al capannone, da cui poi si accede al tetto. La salma dello sfortunato meccanico, molto noto in città, è a disposizione del magistrato nell'obitorio del Fazzi. È probabile che su di essa venga, oggi, eseguita l'autopsia.