Stavo tranquillamente raccogliendo le firme per indire un referendum sulla “BREXIT” della mia città  dall’Italia,  per poi proporre di farla diventare un allegro paese del Camerun quando fui raggiunto dalla tragica notizia della caduta del governo cittadino.-Il solito Peppino – pensai. Poi mi hanno riferito che non era neanche consigliere comunale e quindi non poteva essere stato lui.
Quando ho saputo qualche attimo dopo che non era neanche  la prima volta, ho avuto un retro pensiero  – forse lo fanno apposta per non perdere l’abitudine o forse vogliono togliere a Peppino, l’esclusiva che gli hanno spesso rinfacciato-.
Poi scioccamente e ingiustamente ho pensato: - non hanno spartutu giustu, è la solita politica di sempre, poltrone e potere –.
Divenni rosso dalla vergogna per aver avuto questi “cattivi pensieri” e finalmente mi tranquillizzai, quando seppi che invece questa volta era uno scontro tra modi di intendere il paese. Due modelli alternativi ed entrambi legittimi, si affrontavano ed ognuno aveva in maniera quasi esclusiva la ricetta per fare gli interessi della città.
Fui anche rassicurato dal fatto che la città non avrebbe corso alcun rischio, che i cittadini forse non se ne sarebbero nemmeno accorti. Il PIL avrebbe continuato a salire rispettando le previsioni e lo spread era sotto controllo.
Sicuramente a quest’ora, saranno scesi in campo tutti i “big” dei partiti per cercare di comporre la diaspora, cercare di ricucire lo strappo. Vorrei non sbagliarmi ma alla fine si uscirà con un comunicato stampa in cui si parlerà di avvio della “fase 2”, si parlerà di “pace, amore e libertà” e ognuno a modo suo canterà vittoria.
Noi faremo finta di non capire.