Un “Soffio Verde” per rifugiati e richiedenti asilo
Venerdì 21 ottobre alle 19.00 a Tricase, negli spazi delle Scuderie Di Palazzo Gallone, sarà presentato “Soffio Verde”, un progetto di inclusione sociale che vede protagonisti i rifugiati e i richiedenti asilo presenti sul territorio salentino beneficiari di progetti di accoglienza integrata curati da Arci Lecce nella rete Sprar. Alla presentazione prenderanno parte: Il sindaco di Tricase, Ing. Antonio G. Coppola; la presidente di Arci Lecce Anna Caputo; l’operatore Arci e scrittore Roberto Molentino.
La serata si chiuderà con l’esibizione del Coro dei rifugiati “Made in world” diretto dal maestro Ettore Romano.
Il progetto “Soffio Verde” è pensato da Arci Lecce per aprire nuovi percorsi di relazione e coinvolgimento attivo di cittadini e richiedenti asilo attraverso il perseguimento di un interesse comune: la riqualificazione del verde nelle comunità urbane. Il primo Comune del Salento nel quale sarà realizzato il progetto è Tricase, che per questo sarà sede della presentazione ufficiale dell’iniziativa.
In una prima fase saranno identificate aree verdi dismesse ed abbandonate del comune interessato. Successivamente un gruppo formato da richiedenti asilo e associazioni del territorio, adotterà l’area verde individuata, procedendo a curarne la pulizia in modo continuativo, arricchendola di arbusti e piante ornamentali. Queste aree rappresenteranno per il comune coinvolto un reale simbolo di interazione tra i richiedenti asilo accolti nei progetti Sprar e la parte più attiva della propria cittadinanza.
Arci Lecce crede fortemente che Soffio Verde contribuirà a far superare barriere culturali e diffidenze, portando un messaggio di pace e condivisione. Condividere volontariamente la fatica di prendersi cura dello spazio pubblico con l’obiettivo di servire la comunità e di migliorarla, servirà a generare nuove relazioni tra cittadini italiani e migranti e faciliterà l’inclusione sociale.
Arci è impegnata a presentare il progetto Soffio Verde in tutti i Comuni salentini nei quali è attiva con progetti di accoglienza integrata Sprar o Cas, con l’obiettivo di rendere questa interazione positiva tra rifugiati e comunità ospitanti una pratica diffusa e strutturata.
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