E la Risonanza Magnetica Nucleare pediatrica del Fazzi divenne il Nautilus di Capitano Nemo

Ai bambini non sembrerà vero di poter fare una risonanza magnetica vestendo i panni di capitan Nemo al comando del Nautilus. E come in Ventimila leghe sotto i mari, basterà un pizzico di fantasia per viaggiare senza timori all’interno di una “scatola di latta” che, in realtà, è la Risonanza Magnetica Nucleare dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. Trasformato in un gigante buono con un “equipaggio” fatto di medici specialisti, tecnici e infermieri immersi – diciamo così - in un mare colorato abitato da pesci e simpatiche creature con splendide livree.

Il restyling presentato ieri in ospedale è il frutto dell’impegno dei volontari dell’Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” che hanno dato colore e vivacità alla Rmn del reparto di Neuroradiologia guidato dal primario dott. Fernando Lupo. «Un tocco di colore e di fantasia – ha detto il direttore generale Silvana Melli in conferenza stampa – che aggiunge un ulteriore tassello al percorso di umanizzazione delle cure e di quello che ci si auspica possa essere un progetto di ospedale a misura di bambino. Si tratta di un disegno generale che questa direzione strategica aziendale sta cercando di perseguire con impegno e determinazione in ogni settore d’attività. In questo caso, rendiamo più dolce l’impatto che i bambini sopportano, anche psicologicamente, quando devono affrontare un esame così impegnativo. Un piccolo “trauma” che trasformiamo in un gioco molto utile grazie a questa bella e creativa idea finanziata dai volontari dell’associazione di don Gianni Mattia, che ringrazio a nome dell’azienda e dei pazienti, grandi e piccini, che d’ora in poi potranno guardare la nostra risonanza magnetica con occhi diversi. Quando pubblica amministrazione e terzo settore dialogano in modo costruttivo – ha aggiunto Melli – si possono ottenere grandi risultati con piccoli sforzi, peraltro con un reciproco arricchimento in termini professionali, umani e di buone pratiche».

Il dott. Lupo ha voluto ringraziare l’Asl e la dott.ssa Melli «per aver dato il suo assenso all’iniziativa». «In definitiva – ha sottolineato il primario - speriamo che a questa ne seguano altre, come già prospettato, e che in tempi ragionevoli si possa avere nel Salento un Ospedale Pediatrico che nulla abbia da invidiare a quelli del Nord e sia in grado, finalmente, di mettere fine ai viaggi della speranza». Un auspicio che poggia sulle basi solide dell’attività decennale del reparto di Neuroradiologia, dove un’équipe formata un medico neuroradiologo, un medico anestesista, un tecnico sanitario di radiologia medica (TSRM) e due infermieri professionali svolge quotidianamente una grande mole di lavoro: dal 2005 ad oggi circa 65.000 esami eseguiti, 3000 dei quali su bambini.

Riguardo ad un futuro Polo pediatrico, il direttore sanitario dell’Asl Antonio Sanguedolce ha assicurato che si è già sulla strada buona: «Stiamo lavorando alla costituzione di un Polo pediatrico del Salento, dotato di tutte le specialistiche necessarie a farlo diventare un punto di riferimento per il Sud e senza nulla da invidiare ad altre rinomate strutture italiane. Lecce ha le potenzialità professionali e un bacino di utenza che stimola l'Asl a realizzare questo importante progetto e, soprattutto, a farlo in tempi ragionevoli».

Alla conferenza stampa sono interventi don Gianni Mattia, cappellano del “Fazzi” e Franco Russo, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione che ha alle sue spalle un piccolo “esercito” di 300 volontari con un solo obiettivo: aiutare chi ha bisogno, anche con un sorriso.

 

Giovedì, 20 Ottobre, 2016 - 00:04

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