Dopo il violento nubifragio si contano i danni
“Sette anni fa ho avuto un allagamento identico a quello di oggi e ogni volta che piove un po’ di più l’acqua entra nel mio garage. Devo tenere la macchina in strada per non rischiare di trovarmela sommersa”. La signora Diana Calabretti è disperata ma anche indignata. “Il 21 luglio 2009 –dice- ho presentato un esposto all’Ufficio asseto del territorio del Comune di Galatina chiedendo di essere risarcita dei danni subiti ma non ho mai avuto risposta, eppure tutti conosco la situazione di via Piemonte. Non si può andare avanti così”. Ieri, con le caditoie ostruite, la strada è diventata un fiume in piena. L’acqua ha addirittura sollevato e spostato due auto.
“Sono disperato”. Massimo Bello, “storica” vittima degli alluvioni in via Brindisi, non ce la fa più. Era al mare e i suoi vicini di casa lo hanno avvertito che la bomba d’acqua aveva colpito nuovamente la sua casa. Tutto quello che aveva nel garage (che è sotto il livello stradale) è stato sommerso. “Speravo che con i lavori alla fognatura bianca in via Soleto –confida- non avrei più avuto problemi ed, invece, eccomi di nuovo nelle stesse condizioni di prima. Se le caditoie non vengono pulite saremo sempre in pericolo”.
“La Monteco ha regolarmente liberato i tombini –spiega Saverio Toma, geometra dell’ufficio tecnico comunale- ma purtroppo la violenta grandinata ha staccato le foglie verdi dagli alberi e queste, insieme agli stessi chicchi di ghiaccio, sono andate ad ostruire le caditoie. La quantità d’acqua caduta è stata enorme. Dalla finestra del mio ufficio ho visto scendere da piazzetta Orsini un fiume dell’altezza di almeno 15 centimetri ed invadere via Sogliano salendo sul marciapiede ed entrando in molti uffici”.
Il fenomeno atmosferico è stato molto grave ed imprevedibile. Si attende ora che il Commissario Prefettizio, Guido Aprea, metta in moto le procedure per la dichiarazione di “calamità naturale”.
In via Soleto 77, la pressione dell’acqua è stata tale da riuscire a spalancare il portone che chiude la rampa accanto al Taekwondo Institute spezzando come un fuscello il pistone che lo teneva chiuso. È stato necessario l’intervento del Nucleo di Protezione Civile che, con una motopompa, ha provveduto ad aspirare l’acqua. Il problema in quella zona è aggravato da una depressione dell’asfalto che non la fa defluire verso le vicine caditoie. Da anni i proprietari hanno un contenzioso in corso con il Comune.
Molti dei negozi che hanno subito danni hanno chiesto l’intervento dei Vigili Urbani e si apprestano a istruire le pratiche per il risarcimento.
Acqua e grandine mettono in ginocchio Galatina
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