Fotografava parti intime delle signore, denunciato operaio

Un operaio di Racale  incensurato ma con uno strano hobby per la fotografia è stato denunciato nel tardo pomeriggio di ieri dai Carabinieri della Stazione di Gallipoli, intervenuti assieme ai colleghi dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallipoli e dell’ 11° Battaglione Carabinieri Puglia, in rinforzo nella città bella per il periodo estivo, presso il Parco acquatico Acqua Splash di Gallipoli dove, a partire dalla tarda mattinata, si stavano verificando fatti assai singolari.
L'uomo, infatti, nel godere della bellissima giornata fra le onde si stava, sin dall’orario di apertura del Parco, dedicando, armato di macchina fotografica ultra teconologica e videocamera di ultima generazione “water resistant”, anche ad un suo perverso hobby, fotografando e facendo video alle parti intime di ragazze e signore presenti nelle piscine e fra gli scivoli.
La tempestiva segnalazione del personale addetto all’assistenza dei bagnanti del Parco al numero di emergenza 112, nonché le numerose telefonate giunte dalle malcapitate, hanno consentito che il giovane fosse immediatamente bloccato ed identificato, per poi, raccolte le denunce di alcune vittime (e dei loro compagni e mariti, decisamente infastiditi), essere denunciato in stato di libertà per violenza privata ed interferenza sulla vita privata delle persone.

Ma le sorprese per gli uomini dell’Arma gallipolina e per i loro colleghi del Battaglione di Bari non erano ancora finite: nell’ambito della perquisizione di rito addosso al giovane e presso l’armadietto provvisoriamente in uso allo stesso, quale cliente del Parco divertimenti, infatti, i militari hanno rinvenuto altre due macchine fotografiche e video camere professionali nelle cui schede di memoria erano salvati più di 3.000 file foto video di parti intime femminili, scattate e riprese sempre all’interno dello Splash o comunque di altra struttura analoga.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
I Carabinieri invitano chiunque avesse contezza di essere stata “immortalata” di sporgere denuncia querela presso una qualsiasi Stazione Carabinieri o Ufficio di Polizia.

 

 

Lunedì, 8 Agosto, 2016 - 00:04