"Non siamo degli sprovveduti"

Vito Murrone risponde a tutte le accuse e le polemiche di cui sono stati fatti oggetto i volontari del Nucleo di Protezione Civile di Galatina

“Finalmente è arrivata la tanto attesa nota con le indicazioni operative da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri in capo al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile”. Vito Murrone,  responsabile del Nucleo Operativo Protezione Civile di Galatina lo dice tirando un sospiro di sollievo mentre vuole esplicitamente ringraziare Fabrizio Curcio,  il Capo Dipartimento che “ha dato voce alle varie richieste di chiarimento in merito alle disposizioni in materia”.  
“Spero che le grandi umiliazioni che abbiamo dovuto subire in questi mesi –aggiunge - finiscano. L’amarezza che circola da un po’ di tempo in Associazione viene dal fatto di sentirsi presi di mira e bersagliati da ogni fronte.  Ogni volontario, gratuitamente, dona parte del proprio tempo in seno alla Protezione Civile unicamente perché sente forte la voglia di fare qualcosa che sia utile agli altri. Di Galatina ci si prende cura anche così!  Nessun volontario si aspetta un riconoscimento o un grazie, ci basta la consapevolezza di aver cercato di essere utili”.
“In quanto esseri umani –aggiunge Murrone, ormai irrefrenabile- anche noi sbagliamo, ma in buona fede. Qui stiamo tutti per lo stesso motivo: fare del bene”.
“Se noi ci impegniamo a farlo a voi –è la domanda rivolta soprattutto ad alcuni individuati detrattori via web- perché non deve essere reciproca la cosa? La Carità cristiana vuole che se c’è da correggere qualcosa non lo si deve fare in pubblica piazza, magari alimentando malcontenti e polemiche, ma nella discrezione e con il solo intento di far crescere”.
La circolare del Capo Dipartimento è giunta, dunque, provvidenziale per tacitare le polemiche contro le Associazioni di Volontariato di Protezione Civile. In pratica cosa cambia?
“Tutto e niente, potremmo dire, infatti la circolare chiarisce definitivamente quali sono i compiti che può svolgere la Protezione Civile a supporto delle Forze di Polizia o di Istituzioni in genere e afferma testualmente: I servizi di polizia stradale sono così individuati:

  1. la prevenzione e l’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale;
  2. la rilevazione degli incidenti stradali;
  3. la predisposizione e l’esecuzione dei servizi diretti a regolare il traffico;
  4. la scorta per la sicurezza della circolazione;
  5. la tutela e il controllo sull’uso della strada.

A tal proposito, specificando che le organizzazioni di volontariato di Protezione Civile possono assicurare il proprio supporto alle altre componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile che altro non è che il coordinamento delle azioni di Istituzioni, Enti e Corpi che intervengono in caso di eventi calamitosi, catastrofi e situazioni di emergenze in genere a livello locale e nazionale al fine di garantire l’incolumità delle persone dei beni e dell’ambiente, sotto intende che le stesse possono assicurare il loro supporto a Dipartimento nazionale di P.C. Uffici territoriali di Governo, Sindaci, Regioni, Province, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Forze dell’Ordine, Forze Armate e Croce Rossa Italiana. E’ ovvio che ciascuna componente ha le proprie funzioni e le proprie specifiche peculiarità. Per usare un’immagine poetica: tante mani che si aiutano a vicenda”.

“E la nota continua specificando –spiega il responsabile del Nucleo di Protezione Civile galatinese- che delle cinque funzioni menzionate in precedenza tre sono vietate ai volontari e strettamente riservate agli organi di Polizia Stradale e cioè quelle ai punti 1, 2 ed 5 che recitano “la prevenzione e l’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, la rilevazione degli incidenti stradali e la tutela e il controllo sull’uso della strada”, mentre per gli altri due punti 3 e 4 dice testualmente la nota “tale funzione di supporto può quindi essere prestata a condizione che siano rispettate le norme per la tutela delle organizzazioni e dei volontari”, e i punti 3 e 4 recitano “la predisposizione e l’esecuzione dei servizi diretti a regolare il traffico e la scorta per la sicurezza della circolazione.
Il Capo Dipartimento continua la nota dicendo, “pertanto tutto ciò premesso, in occasione di eventi o circostanze che a giudizio delle Autorità preposte allo svolgimento dei servizi di polizia stradale, possano richiedere l’esigenza di un supporto da parte delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile, anche in assenza di rischi di Protezione Civile, tali Autorità hanno la facoltà di chiedere il supporto alle citate Organizzazioni. Con questo credo che non sia più necessario indignarsi nel vedere gli Operatori della Protezione Civile dare indicazioni su zone chiuse o deviazioni stando al di qua o al di la della transenna, durante una festa patronale o manifestazione che dir si voglia, oppure gare podistiche, ciclistiche, processioni, al fine di evitare che ci possa essere pericolo per chi partecipa a tali manifestazioni.
I nostri concittadini ricorderanno certamente come sia facile ad auto o pullman “inserirsi” in una processione e, sicuramente, avranno pensato che è meglio che ci sia qualcuno in giro a segnalare il passaggio di gare o processioni per non investire sportivi e fedeli”.

A questo punto perché è cambiato tutto e niente?
“E’ cambiato tutto perché finalmente è stato chiarito, nero su bianco da chi di competenza quale deve essere l’attività che i volontari di Protezione Civile possono svolgere. Non è cambiato niente perché i volontari già operavano secondo quelle direttive senza aver usato la ormai famosissima paletta; se qualcuno lo ha fatto arbitrariamente è stato espulso dall’organizzazione, consapevoli, come buon senso chiede, che il fine principale della Protezione Civile è l’assistenza alla popolazione sia nelle grandi tragedie che nessuno si augura mai che avvengano, sia nelle piccole situazioni quotidiane dove una mano in più non guasta mai. Era ben chiaro che le Associazioni di Volontariato non potessero usare palette (il cui uso esclusivo è riservato alle Forze dell’Ordine) e non potessero fare tutte quelle funzioni proprie dei vari Enti sopra citati. E, permettetecelo, non avevamo e non abbiamo nessuna voglia di usarle”.

“I volontari della Protezione Civile di Galatina –conclude Vito Murrone- non sono certamente degli sprovveduti o improvvisati tali. Tra i tanti c’è chi ha fatto fior fior di corsi di specializzazione per affrontare le varie “necessità”: corsi di BLSD, di antincendio boschivo e per elevato rischio incendio, di psicologia dell’emergenza, cartografia e topografia, tecniche di intervento e utilizzo di motopompe nel rischio idrogeologico, ecc. ecc.
Potrei continuare con un lungo elenco di servizi offerti al territorio comunale e provinciale (come spegnere gli incendi di sterpaglia e ulivi e tirar fuori le vostre auto da allagamenti e garage allagati) ma vi invitiamo a passare dalla nostra sede per informarvi meglio su chi siamo e cosa facciamo: saremmo veramente soddisfatti a poter condividere con i nostri concittadini la nostra attività.
Ma se da un lato amareggiano le polemiche sterili, quelle che pur di parlar male dei generali non esitano a sparare sui soldati semplici, dall’altro riempiono di soddisfazione le parole e i gesti spontanei di cittadini sconosciuti che ci dimostrano la loro simpatia, quindi ci teniamo a ringraziare di cuore tutti coloro, e non son pochi, che ogni giorno ci dimostrano affetto e stima sia con la parola che con i gesti. Per gli altri? Come disse il Sommo Poeta: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

"La Protezione Civile non può fare la Polizia Stradale"

Sabato, 2 Luglio, 2016 - 00:07

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