Don Mario e la pazienza del Vescovo di Otranto

Gentile Direttore, spero di trovare spazio per questa mia breve riflessione sulla ‘commedia’ in più atti che vede protagonista don Mario (e alcuni suoi collaboratori) con la sua richiesta di una lapide e/o un busto da fissare, a futura memoria, nella chiesa di S.Sebastiano. Innanzitutto più volte è stato fatto riferimento all’anno della misericordia facendo intendere che si è misericordiosi solo a condizione che si faccia quello che don Mario ritiene giusto e vero: chi veramente sta usando la misericordia della pazienza, mi pare sia il clero di Galatina e il vescovo di Otranto che, avendo la possibilità di porre fine a tutto questo con un semplice provvedimento, sta esercitando la virtù della pazienza. E poi mi vengono in mente dittatori come Saddam, Gheddafi: hanno ripieno i loro paesi di statue, busti e lapidi che dovevano esprimere la grandezza del loro operato: ma aimè, appena caduti, anche i loro monumenti sono stati rimossi con una velocità pari alla loro edificazione. Non vorrei si verificasse lo stesso… tra qualche anno.
Concludo ricordando il detto evangelico "Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. Grazie.

Giovedì, 16 Giugno, 2016 - 00:07