"Il canile era in condizioni di degrado fin dal 2009"
Gentile Direttore, la signora Maria Voltino, nella qualità di legale rappresentatnte dell'ATI ANTA – DOG PARK, mi ha chiesto di sottoporre ai suoi lettori alcune considerazioni riguardanti il contenuto dell'Ordinanza sindacale 26/2016.
Con nota del 02.03.2016, a mia firma in qualità di procuratore legale dell’ATI ANTA – DOG PARK, gestore dei canili di proprietà del Comune di Galatina, ed indirizzata al Sindaco dello stesso, si ribadiva per l’ennesima volta, lo stato di degrado in cui verte il canile rifugio sito in C.da Latronica. Nella stessa si sottolineava come, l’ATI, da par suo, avesse ottemperato ai propri doveri derivanti dal contratto di appalto sottoscritto, provvedendo, oltre che al fabbisogno degli animali, anche al trasferimento della maggior parte degli stessi presso il canile di San Vito.
Tuttavia, si evidenziava come lo stato di degrado si protraesse ormai dal 2009, anno in cui lo stesso canile è stato posto sotto sequestro sanitario ed amministrativo, e, di fatto, le condizioni dello stesso erano ulteriormente peggiorate per la mancanza di manutenzione straordinaria. Infatti, i box risultavano impraticabili e sconnessi, i cavi elettrici e i fili di conduzione dell’energia (funzionanti) liberi da protezione, scoperti e vaganti, e tutto ciò rendeva attuale e serio il pericolo di vita per gli operatori e per gli avventori.
Pertanto, si richiedeva al Comune di Galatina, in quanto proprietario della struttura, un immediato intervento, disponendo la chiusura al pubblico del canile, nonché un provvedimento che consentisse lo spostamento degli ultimi cani presso il canile di San Vito, mediante la costruzione di n.6 /11 box/recinti.
A tale nota il Sindaco non dava risposta, lo faceva il dirigente della Polizia Locale, il quale diffidava ANTA – DOG Park a non interrompere il servizio pubblico, ma allo stesso tempo richiedeva l’intervento del settore lavori pubblici in merito alla possibilità di ampliamento.
Sempre in seguito a tale nota, ASL LE Servizio Veterinario, provvedeva al sopralluogo e riscontrava quanto evidenziato nella nota del 02.03.2016 a firma dell’avv. Tundo, evidenziando lo stato di degrado del canile, per evidenti carenze strutturali e per la perdita dei requisiti igienico sanitari previsti dalla legge; lo stesso servizio, tuttavia, evidenziava come lo stato di salute dei cani era buono, gli stessi erano nutriti, idratati e sani.
Con detto provvedimento, asl dice: “considerato che la struttura, sotto sequestro sanitario dal 2009, non è stata sottoposta, nel corso dei successivi anni, ai necessari interventi di ristrutturazione, manutenzione e risanamento atti a renderla conforme alla normativa vigente….; considerato che la situazione di degrado e disfacimento dell’impianto si è progressivamente aggravata con totale perdita dei requisiti igienico – strutturali previsti dalla normativa…; considerato che tale stato di degrado non può garantire lo stato di benessere dei 56 cani né la sicurezza del personale che opera…; chiede alla S.V. un’ordinanza ….al fine di disporre l’immediato trasferimento dei cani….”
Pertanto, è evidente che, le carenze che portano alla chiusura di Latronica, non sono da attribuire alla cattiva gestione di ANTA – Dog Park, bensì alla mancata manutenzione e risanamento del canile da parte di chi ne aveva le competenze ed i doveri derivanti dalla proprietà dello stesso. Si sottolinea come, la struttura di Latronica non fosse provvista nemmeno dei servizi igienico – sanitari per l’utilizzo umano!! E di questo non se ne può fare certo una colpa al gestore.
L’ordinanza nei confronti di Voltino Maria in quanto presidente dell’ATI, doveva avere il solo fine di trasferire i cani da Latronica a San Vito, per riparare ad una situazione grave che la stessa gestione aveva evidenziato, ancor prima della nota del 02.03.2016, con altre note, e con i resoconti mensili che il medico veterinario dell’ATI rilasciava, ove puntualmente si evidenziava il rischio zoonosi negli ambienti del canile di Latronica, per un’impossibilità evidente di derattizzare la zona.
Tuttavia, con un gioco di prestigio, in ottemperanza al provvedimento di ASL LE area C, il Sindaco disponeva con ordinanza sindacale n.26, la chiusura di Latronica, ed il trasferimento dei cani presenti, non nelle proprie strutture, nonostante la possibilità di addivenire ad una soluzione comune, bensì in un canile privato al prezzo di €2,44 al giorno per cane, riversando non solo ogni responsabilità delle carenze strutturali ed igieniche del canile in capo a Voltino Maria, nonostante giammai nel provvedimento il servizio veterinario facesse ciò, ma ordinando alla stessa di farsi carico del mantenimento dei cani in struttura privata.
Con nota protocollata in data 27.04.2016 a firma della sottoscritta, l’ATI, considerato quanto in premessa circa le responsabilità della gestione dei canili, le norme del contratto sottoscritte dalle parti, declinava qualunque responsabilità in merito al pessimo stato della struttura, essendo le stesse ben note all’amministrazione, nonché evidenziava l’illegittimità del provvedimento stesso per violazione delle norme che regolano il contratto tra le parti (divieto di subappalto, decremento annuo dell’8% della retta mensile, ecc).
In fine si prospettava all’Amministrazione, ancora una volta, una soluzione che avrebbe evitato un danno erariale alle casse comunali.
In risposta alla nota prot. N.20160015945, con nota del 28/04/2016, il Dirigente della Polizia Municipale di Galatina, comunicava che in seguito a riunione tra lo stesso, l’assessore Roberta Forte, ASL Area C nella persona del dirigente dott. Tondo, LL.PP. nelle persone del dirigente Dott. Taraschi e del geom. Grappa, nonché del Ten. Polizia Municipale dott.ssa De Pascalis, in merito alle soluzioni proposte dalla sottoscritta per conto dell’ATI ANTA – DOG PARK, si era deciso per l’accoglimento di due su tre dei rimedi prospettati.
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