In migliaia alla processione dell'Addolorata

Alle ore 6, puntualmente, le statue del Cristo morto e della Vergine Addolorata sono state portate sulla strada. La banda ha intonato la marcia funebre  e la processione si è mossa. Ad aprire il mesto corteo sono gli Scout. Dietro lo stendardo e la croce due file di confratelli con il saio nero bordato di viola e in testa una corona di spine infilata sul cappuccio, fanno ala al Cristo morto davanti e alla Desolata che rimane più indietro. Le consorelle, in abiti neri, il velo sul capo e al collo il medaglione con il cuore trafitto da una spada, seguono la Vergine. Davanti alla statua della Madonna ci sono i sacerdoti di Galatina, dietro c’è la banda e poi lo schieramento dei politici e infine, in una fila lunghissima, migliaia di fedeli.
 A sinistra del Sindaco, Cosimo Montagna, ha preso posto la sottosegretaria Teresa Bellanova. I Carabinieri, gli agenti di Polizia, i volontari della la Protezione civile sfilano tenendosi ai lati dei simulacri. I Vigili Urbani sorvegliano discretamente la lunga processione e, con la consueta perizia, disciplinano il traffico.
La fila è lunga. La musica e le preghiere non arrivano fino alla coda. Qualcuno si distrae ma continua a camminare. Alcuni ragazzi si uniscono nei pressi della Porta Luce. Sono allegri e proseguono fino all’Ospedale. Le invocazioni al Cristo e alla sua disperata Madre affinché allevino le sofferenze dei malati vengono pronunciate dal Cappellano davanti  all’ingresso del “Santa Caterina Novella”. Poi la processione imbocca via Roma. Arriva in piazza Alighieri. Sono le ore 8. Don Aldo Sattoro, nella vste di Rettore dell’Arcinfraternita della Vergine dei sette dolori rivolge un breve pensiero e invita tutti a diventare “come i discepoli di Emmaus nella certezza che Gesù ci è sempre accanto”.  La sua benedizione è il segnale che gli abbracci e gli auguri possono cominciare, nella speranza di un domani di Resurrezione.

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Domenica, 27 Marzo, 2016 - 00:06

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