"Non avrete il mio odio"
Valeria, galatinese, vive da 22 anni a Parigi ed abita nel quartiere dove c’è il Bataclan. "È shoccata ma cerca di reagire come può -dice sua sorella che è rimasta a Galatina- mi ha mandato la traduzione di una lettera scritta dal compagno di una delle vittime della 'sala da spettacolo’ parigina. L'ho trovata straordinaria, lucida e penetrante e mi piace condividerla con i lettori di galatina.it”.
Questo il testo: "Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio. Ma non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se quel Dio per il quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni proiettile nel corpo della mia donna sarà stata una ferita nel suo cuore.
Allora non vi farò il regalo del mio odio. Eppure l'avete cercato, ma rispondere all'odio con la collera sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi ciò che siete.
Vorreste che io abbia paura, e che guardi i miei concittadini con occhio sospettoso, che sacrifichi la mia libertà in nome della sicurezza! Avete perso! Lo stesso giocatore gioca ancora!
L'ho vista questa mattina, finalmente, dopo giorni di attesa. Era bella come quando è uscita di casa questo venerdì sera. Bella come quando me ne sono perdutamente innamorato più di 12 anni fa. Certo, sono devastato dal dolore. Vi concedo questa piccola vittoria. Ma sarà di breve durata.
So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo nel Paradiso delle anime libere nel quale voi non potrete accedere mai. Siamo in due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. E del resto non ho più tempo da consacrarvi.
Devo raggiungere Melvil che si sveglia dalla sua siesta. Ha appena 17 mesi, mangerà la sua merenda, come tutti i giorni, poi andremo a giocare, come tutti i giorni. E per tutta la sua vita questo piccolo vi farà l'affronto di essere felice e libero. Perchè non avrete neppure il suo odio."
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