Allagamenti in via Sogliano, interverrà la Procura?

La disperazione degli abitanti della zona. I giardini delle case sulla strada diventano laghi e minacciano la staticità degli edifici

“Le sofferenze mie e di tanti altri cittadini causate dai ripetuti allagamenti della via per Sogliano dove abito hanno raggiunto un livello non piu accettabile”. A scrivere è una delle persone che quando comincia a piovere hanno letteralmente paura. Da tanti anni raccolgono firme, fanno petizioni, parlano con i giornalisti, incontrano politici di ogni bandiera ma non riescono a trovare una soluzione al grave problema degli allagamenti che in via Montegrappa appena fuori da Galatina devastano le loro abitazioni. “Non si può aspettare qualche disastro, che peraltro sarebbe largamente annunciato, per intervenire -si legge nel suo messaggio-  la massa d’acqua entra quasi tutta nel mio giardino facendo nascere gravi interrogativi sulla staticità della casa. Ho gia avuto numerosi danni e come me tanti altri ma nessuno si muove. Tutto cio non è piu tollerabile”.
Un’idea che comincia a circolare fra gli abitanti della zona è quella di rivolgersi alla Procura della Repubblica attraverso i Carabinieri. C’è anche chi consiglia di scrivere al Prefetto per informarlo della situazione.
Vari Sindaci, a partire da Giuseppe Garrisi fino a Giancarlo Coluccia ed ora a Montagna hanno tentato di risolvere il problema.
Sandra Antonica smosse mari e monti affinchè quel percorso viario che nel 2007 faceva ancora parte della Strada Provinciale 362 (ex-Strada Statale 476) venisse sistemato prima del suo passaggio in carico al Comune. Probabilmente ci sarebbe riuscita se le solite congiure di Palazzo Orsini (ma allora certe trame venivano ordite in una ex-sala da barba) non l’avessero costretta alle dimissioni.
Anche un paio di Commissari prefettizzi si sono scontrati con la questione ma anche  loro non sono riusciti a cavare un ragno dal buco.
È triste dover chiamare in soccorso la Magistratura per un banale (anche se di costosa soluzione) problema idraulico ma sembra che a chi si affaccia su quel fiume d’acqua non resti altra soluzione.

Domenica, 18 Ottobre, 2015 - 00:07

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