"Era sempre pronto al dialogo"
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Quando il carro funebre si è fermato davanti alla saracinesca abbassata del suo laboratorio l’applauso è partito scrosciante e le lacrime hanno solcato il viso triste dei tanti che si erano avviati verso via Vittorio Emanuele II con il pensiero e lo sguardo rivolti verso quella semplice bara di legno grezzo e chiaro che racchiudeva le spoglie terrene di Andrea Ascalone. Si è trattato dell’ultimo addio ad un uomo che “sapeva accogliere le persone ed era sempre pronto al dialogo ed al confronto”. È stato, soprattutto, questo il tratto essenziale di Andrea che don Aldo Santoro ha voluto mettere in evidenza nella sua omelia. “Spesso entravo nella pasticceria –ha confidato il parroco della Chiesa Madre – non per comprare i pasticciotti ma per scambiare qualche opinione con lui”.
“Con degli amici, qualche tempo fa, eravamo andati a trovarlo a Soleto e lui ci intrattenne per un’ora e mezza. Era una persona amata, apprezzata ed ammirata. Lo testimoniano il flusso ininterrotto di persone che, da questa mattina, sono venute in chiesa. Quasi tutti hanno toccato la bara, come per avere un ultimo contatto fisico con Andrea”.
“Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro dipartita da noi una rovina, ma essi sono nella pace”. Con queste parole, tratte dalla prima lettura della messa, don Aldo ha voluto confortare i famigliari di Andrea affidando loro un compito impegnativo: “Continuate l’opera da lui cominciata. La sua apertura, la sua coscienziosità, il suo senso di responsabilità ma soprattutto la sua amicizia verso chiunque entrasse in pasticceria divengano il vostro impegno”.
A mezzogiorno di ieri anche il Consiglio Comunale aveva ricordato Andrea Ascalone con un minuto di silenzio introdotto dal presidente Fernando Baffa: "Un minuto di attenzione pensando ad un nostro concittadino che ieri nel pomeriggio ci ha lasciati per sempre ribadisco orgogliosamente un galatinese, Andrea Ascalone che ha contribuito a rendere famosa la tipica cucina salentina con i suoi segreti praticamente tramandati da oltre due secoli, riservando a lui, personaggio colto ed istrionico, complimenti e lodi.
Da questa assise comunale il Sindaco ed il Consiglio tutto porgono condoglianze vivissime ai figli Sabrina, Davide e Cristina certi dell'impegno che vorranno profondere nel mantenere vivo il ricordo del padre grazie al quale si è consolidato un primato nell'arte pasticciera anche al di là dei confini nazionali.
Vi invito ora, in memoria del "maestro" Andrea ad un minuto di raccoglimento e poi, in delegazione ufficiale andremo nella Chiesa Madre a rendere omaggio alla salma e porgere direttamente le condoglianze ai familiari".
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