Il trentacinquenne galatinese 'scomparso' era andato volontariamente a Roma per cercarsi un lavoro
Caro direttore le comunico che un nostro concittadino galatinese è sparito il 14 febbraio e di lui non si hanno più notizie. Si chiama G. R.. Spero che lei ci sia d'aiuto a diffondere la notizia Distinti saluti.
Gentile Luciano, la Sua e-mail è giunta in redazione alle ore 23:49 del 16 febbraio. A galatina.it avevamo la notizia già dalla mattinata dello stesso giorno. Come facciamo per ogni caso di cronaca, abbiamo subito cercato gli opportuni riscontri interpellando più fonti. Abbiamo, quindi, appreso che in Prefettura era stato convocato il Tavolo tecnico per la ricerca delle persone scomparse a cui avevano preso parte anche Antonio Orefice, Comandante della Polizia Locale di Galatina, Vito Murrone, responsabile del Nucleo di Protezione Civile galatinese, i rappresentanti del Commissariato di Galatina, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e del 118. Il viceprefetto Marilena Sergi, che presiedeva la riunione, dopo aver distribuito il materiale informativo, aveva invitato i presenti ad attendere il suo via per dare inizio alle ricerche. Intanto la Polizia di Stato avrebbe controllato tutte le riprese del sistema di video sorveglianza cittadino e delle stazione ferroviarie. Il fine era quello di tentare di capire se il trentacinquenne galatinese si fosse o meno allontanato volontariamente e attraverso quale mezzo di trasporto.
Fino alla tarda serata di lunedì, nessun comunicato ufficiale di ricerca era stato emesso dalla Prefettura di Lecce. Il fatto ci è subito apparso piuttosto inusuale. Una telefonata ad un parente stretto dello scomparso ha chiarito ogni dubbio. "Abbiamo chiesto esplicitamente alle forze dell'ordine di non diffondere la notizia- ci ha detto il nostro interlocutore- vederla apparire su alcuni siti web e vederla sparat in televisione ci ha amareggiati, soprattutto per il fatto che la madre di G., ricoverata in ospedale, non sapeva nulla".
Ecco da dove deriva la scelta di galatina.it di non diffondere l'informazione.
La vicenda è giunta al suo epilogo ieri mattina, intorno alle ore 8:30, quando G. R. ha chiamato uno dei suoi fratelli e gli ha detto di trovarsi nella zona di Roma dove si era recato per cercare lavoro, come aveva già fatto qualche anno fa. Su consiglio degli uomini della Polizia di Stato di Galatina, si è recato nel più vicino Commissariato laziale dove si è fatto riconoscere.
Ha poi comunicato che si fermerà ancora lì dov'è nella speranza di trovare un'occupazione. Si è trattato, dunque, di un allontanamento volontario. Occorre, ancora una volta, chiedersi che diritto avevano tutti gli operatori dell'informazione di sbattere in prima pagina la foto e il nome di una persona maggiorenne che per motivi suoi privati si era allontanata da casa? La, spesso insana, voglia di scoop può passare a carrarmato sulla volontà, fra l'altro, dichiarata esplicitamente anche dai parenti del presunto scomparso di mantenere la notizia riservata?
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