"La 'Lampada senza luce' è Galatina"
Intervista impossibile a Gaetano Martinez
Buongiorno Direttore, da qualche tempo il sentimento comune di diversi nostri concittadini si sta focalizzando sul degrado in cui versa la nostra beneamata "pupa" (ultimamente su un social network è stata costituita una pagina apposita per la difesa e tutela della scultura di Gaetano Martinez), "simbolo" non secondario dell'immagine cittadina. Allo scopo di contribuire e sostenere sollecitare la memoria collettiva sull'origine e valore della stessa mi sono permesso di immaginare cosa ne pensasse l'autore della scultura in un dialogo onirico, postumo e semiserio con lo stesso.
Cordiali Saluti
Toc. Toc..
- chi è?
- ..Signor Martinez?
- CHI E'?
- ...mi scusi.. mi chi amo Sandro, Sandro C...
- si, si ho capito, non importa so chi sei. Cosa vuoi?
- parlare con lei..
- di cosa?
- della sua opera "lampada senza luce"
- mmmh.. va bene, che cosa vuoi sapere?
- volevo capire cosa ne pensa della condizione in cui versa la sua scultura, del movimento in sua difesa che sta nascendo a Galatina e se ha qualche soluzione o idea in proposito.. Lei aveva presentato l'opera alla biennale di Venezia nel 1928, ..una bella soddisfazione...un kermesse di livello internazionale tra grandi artisti, nomi importanti.., un orgoglio anche per Galatina...
- bah... non so se ne sia valsa la pena...
- perchè?
- me lo sta dicendo lei di come sia ridotta ora... quindi... ... ...quando la feci ci misi l'anima, l'anima di un giovane orgoglioso, tormentato, malinconico..
- come diceva di lei il De Pisis, che rilevò nelle sue opere "un senso di malinconica dolcezza".
- ... più o meno.. ma non sono stato mai veramente capito, .. che ne sapevano loro di uno che sente dentro il fuoco poietico dell'arte... esternare il proprio io e la propria intuizione del mondo, filtrata attraverso la propria identità... beninteso trasmettevo la cultura di cui facevo parte...
- si spieghi meglio per favore...
- Vede, noi.. o meglio direi voi, che siete ancora morti...
- noi morti?
- Si siete morti, si vive solo dopo il trapasso..
- Ma cosa sta dicendo? Non riesco a capire.
- Vede quando si è laggiù si è costretti dalle necessità del corpo, la vita, se di vita si può parlare è tutto un destreggiarsi tra necessità, doveri, riti, invidie, lamenti ..si perde il senso del dono che ci è stato fatto..
- continui la prego...
- solo al momento del trapasso tutto ritorna in armonia.... il tempo con le sue incombenze e le sue necessità non esiste più, ci si libera da tutto e si capisce il senso ultimo delle cose...
- cioè..
- lo capirà anche lei... a suo... tempo.
- !!... non mi può anticipare nulla?..
- ma è matto?... chi si crede di essere, Dante?
- per carità... non volevo sembrarle insolente. Torniamo alla "pupa"...Baldini scrisse sulla sua epigrafe che nelle sue opere vi era "soavità di poesia in levità di forme". Quanto sono vere queste parole nella lampada senza luce?
- Praticamente la sintetizzano. Ma riguardano solo la struttura apparente. Ciò che dice quella scultura va oltre la sua struttura... naturalmente come dovrebbe essere ogni opera d'arte che sia tale... Ma mi faccia finire il discorso di prima; che si riallaccia a quanto vuole sapere.. chi non vive non può fare opera d'arte, nel senso appunto che l'arte è di chi vive, cioè di chi è profondamente consapevole della realtà in cui è immerso... I morti (cioè voi..) non vivendo... non possono operare in arte e quindi toccare la vita. Quando ho fatto la “lampada senza luce” avevo colto (modestamente) quell'attimo vitale... Ma rifletta un pò sul nome che le diedi....Lampada senza luce...inequivocabilmente trasmette l'idea di qualcosa che illumina, che da vita, senza bisogno della “fisicità” dei fotoni... ma al contempo, in maniera opposta, trasmette anche una terribile tristezza. L'idea di una lampada che non riesce ad illuminare, cioè qualcosa che dovrebe influire beneficamente ma non lo fà … non fare ciò per cui si è ..significa “vivere” nel dolore... nell'ombra..Ascoltando queste parole e riflettendo su questa contraddizione non le viene in mente proprio Galatina?
- Mi lascia senza parole... no.. non ci avevo pensato effettivamente... quindi la pupa rappresenterebbe Galatina?
- Per voi che “vivete” ancora nel tempo, si, o meglio rappresenta l'essenza di Galatina... in quel dato “vostro tempo”..
- cioè Galatina avrebbe le potenzialità per rendere felici i suoi abitanti ma non lo fa... ecco perchè quell'espressione di rassegnato dolore...
- più o meno... ma ognuno può estrarne il significato più appropriato..
- Mi scusi, torniamo alla questione iniziale, lo stato di degrado in cui versa... colpa degli amministratori o di chi altro...?
- Le rispondo da vivo (cioè da morto, per come lo intende lei): chi amministra è espressione di chi ci abita.. se si è arrivati a questo punto è perchè l'incuria ha scavato nel tempo sotto gli occhi di tutti, poi che ci sia questo o quello a gestire il danaro pubblico poco importa... se non c'è un sentire comune...
- ma i cittadini sembrano cominciare a sentire il disagio...
- bene, vedrà che gli amministratori prima o poi se ne faranno carico...
- è una profezia o una speranza?
- non mi faccia sbilanciare, che poi mi strigliano...
- pardon, non volevo metterla in difficoltà... mi tolga un'ultima curiosità, la collocazione della scultura è all'incrocio tra le due piazze principali del paese...
- ... doveva unirle, simbolicamente e percettivamente, invece ora fa da vigile urbano e smista il traffico... guardi che poi, l'espressione di dolore che diceva prima, viene anche da tutte quelle auto che le girano intorno... ci provi lei a stare tutto il giorno a fare da rotonda e mi dica se non le viene il mal di testa....
- ...scherza … vero?
- Mica tanto, all'epoca della sua collocazione le auto erano poca cosa, e la campana d'acqua che batteva e scrosciava sulla “Pupa” era molto spesso l'unico rumore che si sentiva in centro, soprattutto nei pomeriggi estivi,... “allu schiaccu” per intenderci.. stare lì rilassava e rimetteva in armonia ...era pura poesia...
- mi commuove..
- basta così...ho altro da fare
- le posso chiedere un favore personale?
- dica..
- mi saluta mio padre e gli dice che gli voglio bene?
- Non c'è bisogno..
- come lo sa?
- Capirà … a suo tempo.. la saluto.
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Domenica, 15 Febbraio, 2015 - 00:07