Lettera aperta al Bambino nascosto

Come si fa ad avere voglia di festeggiare sapendo che c’è chi vive quotidianamente l’angoscia di non rivedere più i propri cari?  I bambini sono i più grandi esperti di quella Giustizia alla base di un mondo in cui i Giusti possano vivere, per questo è necessario che ciascuno di noi lo riscopra dentro di sé e lo faccia rinascere. Ecco perché ho deciso di scrivere una lettera al Bambino che è nascosto nel cuore di tutti noi. 
Caro Bambino, io vorrei tanto che Nino, Saverio, i suoi colleghi e Massimo,  potessero guardare i loro figli senza pensare ogni volta che potrebbe essere l’ultima. Tu mi dirai: - ma io che posso fare?
Prima di tutto devi essere certo che un mondo per Giusti è possibile, così potrai ribellarti ogni volta che qualcuno vorrà farti credere che non sia così. Unisci la tua voce al coro che chiede protezione reale per Nino Di Matteo ed i ragazzi che lo scortano, come pure per il testimone chiave di quel processo che spaventa tutti i “sepolcri imbiancati” e che stanno provando a fermare con ogni subdolo mezzo.
Convinciti che noi, anche se piccoli, siamo più forti perché siamo capaci di sognare e nessuno potrà impedirci di realizzare i sogni in cui davvero crediamo.
Ovunque ti troverai racconta di ciò che stanno vivendo quegli uomini che sono stati condannati a morte solo perché hanno fatto delle scelte scomode, ma fondamentali per realizzare il Sogno di un Paese libero. 
Al tuo vicino, al tuo insegnante, al tuo alunno, al tuo amico, alla tua famiglia, spiega come Nino Di Matteo stia vivendo le stesse drammatiche situazioni che già furono di altri Magistrati sacrificati da uno stato indegno anche di menzionare il loro nome, ma che si è appropriato delle loro icone per celebrarli come eroi dopo aver permesso che fossero ammazzati con la stessa tecnica del silenzio che oggi adopera per Di Matteo, colpevole di voler andare fino in fondo nella ricerca della verità e della giustizia.
E spiega come Saverio Masi rischi non soltanto come caposcorta dello stesso Di Matteo, ma anche come testimone di quel processo, perché ha deciso di non piegarsi alle logiche del potere, ma di seguire la sua coscienza e il suo cuore. Il Bambino che c’è in lui è riconoscibile sempre, non è mai stato nascosto, per questo anche tu non avrai difficoltà a descriverlo.
Spiega inoltre come le istituzioni abbiano deciso di ignorare i pericoli che corre Massimo Ciancimino, negandogli anche una minima protezione, ben sapendo che anche lui è indicato come obiettivo dagli “amici romani” di matteo messina denaro per aver deluso le aspettative dei potenti e quindi intoccabili. Ma lui, pur di non deludere quelle del suo bambino, ha deciso di rischiare e andare avanti lo stesso.
Caro Bambino, io lo so che tu non badi ai ruoli che ricoprono questi padri, non ti preoccupi delle categorie in cui la società li classifica, né dei loro cognomi di origine, perché nella vita niente è più importante della vita stessa.
Ti prego di affiancare quella madre che da troppi anni aspetta che i responsabili dell’atroce assassinio del suo adorato figlio, rispondano dei loro crimini, comprese tutte le orribili menzogne che ci confermano quanto si siano dati da fare a coprire la latitanza di chi trattò con pezzi dello stato.  Diventa il megafono di Angela Manca e pretendi  verità e giustizia per nostro Fratello Attilio. 
Non dimenticarti poi di quel padre che da ben 25 anni chiede che sia aprano gli archivi che nascondono i più terribili segreti di stato.  Aiuta Vincenzo a sfondare quei muri di omertà che ancora coprono il vigliacco omicidio di Nino Agostino e della sua giovanissima sposa incinta del loro primo bambino. 
Solo tu puoi farcela, perché solo tu sei capace di credere a ciò che è incredibile.
Ed io mi fido di te e con te voglio realizzare il mio sogno: desidero che quei padri crescano i loro figli e che, quando saranno vecchi, possano raccontare ai loro nipotini come si sconfiggono i mostri, senza bisogno di eroi, ma solo con il risveglio delle coscienze.
So anche che ciò che riusciamo ad immaginare possiamo realizzare ed io immagino che ce la faremo.

Mercoledì, 24 Dicembre, 2014 - 00:04

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