'Pittura tardogotica nel Salento'
Giovedì 18 dicembre 2014, alle ore 19:00, presso la fondazione Palmieri di Lecce (Vico dei sotterranei - alle spalle del Duomo.) Sergio Ortese (storico dell’Arte) presenterà il suo ultimo libro
(356 pagine a colori): Pittura tardogotica nel Salento, edito da Mario Congedo editore per la collana del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università del Salento. Si tratta di una attenta e
ramificata ricerca finanziata dal CUIS (Consorzio universitario interprovinciale salentino) e dall’Unione dei Comuni della Costa Orientale (Ortelle, Minervino, Santa Cesarea e Castro) che
accende i riflettori su una vivace stagione culturale fiorita nel Salento, nella corte dei principi Orsini del Balzo, tra il XIV e il XV secolo.
Per la pittura tardogotica del Salento, scrive l’autore, affiora un sorprendente scenario artistico dai vasti orizzonti che non è più relegato, in quanto a conoscenze storiografiche, alle più note
emergenze pittoriche delle chiese di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina e Santo Stefano a Soleto, «ma punteggiato di altri, talvolta notevoli esempi di minore estensione (a Copertino,
Galugnano, Montesardo, Ortelle e via enumerando), che quelle due maggiori evidenze accompagnano e da cui talvolta dipendono.
È significativo rilevare come queste testimonianze siano la cartina al tornasole di una cultura figurativa tardogotica originale che tende ad assumere caratteri “autoctoni” rispetto a quella di altre
aree del Sud Italia, a cominciare da Napoli. «Siamo dunque di fronte al fiorire di una cultura pittorica essenzialmente “pugliese”, con la particolarità di non essere, per questo suo aspetto locale,
una cultura dagli esiti qualitativi meno felici».
Il vivace scenario storico artistico che emerge da questa ricerca, attraverso saggi e schede accuratamente ordinate in quelle che furono le diocesi di appartenenza nei secoli XIV e XV, mostra
che il Salento non rimase affatto insensibile alle novità culturali diffuse da Venezia su tutta la costa adriatica, ma anzi fu parte integrante di quel continuum adriatico che «coinvolse la Romagna come
la Dalmazia, le coste abruzzesi e pugliesi».
Proprio negli affreschi della basilica di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina, il ciclo pittorico medievale più vasto d’Italia dopo quello di Assisi (v. il ricco saggio di Antonella Cucciniello)
emerge un dialogo serrato con la cultura padovana della seconda metà del XIV secolo. L’incontro tra la compagine “veneziana” e quella salentina sui ponteggi di Galatina diede vita a un singolare
meticciato linguistico che si diramò, poi, nell’intero territorio pugliese, ponendosi come «modello di stile e di linguaggio per intere generazioni di artisti.
Introduce Letizia Gaeta (Università del Salento), titolare della cattedra di Storia dell’Arte Moderna.
Oltre all’autore del volume interverranno: Antonella Cucciniello (direttrice della Reggia di Caserta), autrice del saggio sugli affreschi di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina, Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce, Francesco Massimiliano Rausa, già presidente dell’Unione dei Comuni della Costa Orientale e l’editore Mario Congedo.
Sergio Ortese, storico dell’Arte classe 1971, vive e lavora a Lecce. Nel 2000 si laurea con lode presso l’Università degli Studi di Lecce, Facoltà di Beni Culturali. Da quest’ultima ottiene un assegno di ricerca biennale (2001-2003) occupandosi di ‘committenza artistica nel Salento fra Tre e Quattrocento; contestualmente stabilisce una proficua collaborazione con l’insegnamento specialistico di Storia dell’Arte Medievale in Puglia, in qualità di cultore della materia e membro della commissione di profitto negli esami. Nel 2009 consegue il titolo di dottore di Ricerca in Storia
dell’Arte Meridionale tra Medioevo ed Età Moderna presso l’ateneo leccese. Consulente per il Museo Provinciale di Lecce per oltre dieci anni, ha collaborato con prestigiosi enti di ricerca (Isufi, Politecnico di Bari,) e insegnato Storia dell’Arte presso università, accademie e scuole di ogni ordine e grado. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, nel 2009 fonda e dirige, curandone i primi cinque volumi, la collana De là da mar. Scritti di Storia dell’Arte (Lupo editore) che si prefigge di riconoscere, studiare e valorizzare, in forma multidisciplinare, alcuni misconosciuti tesori artistici della Puglia.
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