L'occhio nero
Avevo appena scansato un pallone scalciato da un “promettente calciatore” e appena un attimo dopo la battuta violenta di un pallavolista da spiaggia, ma nulla potei contro quella pallina di racchettoni che andò a fermarsi proprio sul mio occhio destro. Erano due ragazzini che potevo fare? feci finta di niente, anzi restituì la pallina dando loro la possibilità di colpirmi anche l’altro occhio. Poi quasi come il Rag. Fantozzi, appena fui un po’ più lontano ripassai a memoria tutti i nomi scritti sul calendario senza dimenticarne neanche uno. Quella volta per sentirci un po’ più turisti, ci trovavamo su una spiaggia chiamata niente poco di meno che “Le Maldive del Salento”. L’avranno gemellata con le “Maldive” vere pensai o forse era solo per dare un tocco esotico alla spiaggia, ma il vero problema non era la spiaggia, il problema era il mio occhio che s’era un po’ arrossato e un po’ gonfiato e che io continuavo inutilmente a sciacquare con l’acqua minerale che avevamo portato nel frigo. Qualcuno vedendomi messo così male propose di ritornarcene a casa ma io mi impuntai. - No – dissi – sto bene, togliendomi il fazzoletto dall’occhio.
Un po’ ammaccato, ma non rinunciai a quel mare delle Maldive, né rinunciai a quel ben pezzo di “lasagna al forno “ preparata per l”occasione” e a quel quartino di vino che per una mezz’oretta mi chiuse completamente l’occhio “accecato” e anche quello sano. Quando mi svegliai, il dolore era quasi passato, solo che l’occhio s’era un po’ annerito, ma pazienza in fondo si intonava bene con il colore dell’ abbronzatura. Qualcuno disse che “mi stava proprio bene” ma la cosa che mi mise di buon’umore fu quando mi accorsi di vedere perfettamente il luccichio del mare, la linea del tramonto, una barca che passava, un paesello disteso su una collina, un gabbiano che passava davanti al sole, la scia di un aereo diretto chissà dove. Dopo qualche giorno era sparita ogni traccia, ma per tutto il tempo in cui l’occhio rimase più “annerito”, in molti mi chiesero cosa mai mi fosse successo. “Sono stato colpito da una pallina in pieno occhio, - spiegavo – però un attimo prima avevo scansato la pallonata di un calciatore e poi con un balzo felino, la schiacciata di un pallavolista”. Speravo che qualcuno mi dicesse bravo o almeno meno male e invece tutti a dirmi poverino ed altri a cercare di nascondere inutilmente una interminabile risata. Che c’era da ridere poi …. Mahhh!!!!!
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