La pasta di Stifanelli nei piatti dei migliori chef al mondo
I migliori chef al mondo, il 28 aprile scorso, hanno mangiato a Londra la pasta prodotta, nel Salento, da Salvatore Stifanelli, galatinese d’adozione. È accaduto nel corso della serata di gala del premio “The world’s 50 best restaurants”, organizzata dal magazine “Restaurants” in collaborazione con Acqua Sanpellegrino e Acqua Panna, nella Casa della Cultura dell’Ambasciata italiana. A scegliere i paccheri rigati di Stifanelli è stato Luca Delle Donne, inventore di ‘Piaceri d’Italia’, un’azienda di catering di altissimo livello internazionale con sede a Lecco.
“La pasta galatinese fatta con il grano ‘Senatore Cappelli’ ha avuto un grande successo –racconta Delle Donne- basti pensare che Massimo Bottura, arrivato terzo nella graduatoria mondiale e primo degli italiani (Osteria Francescana di Modena), ha voluto fare il bis”.
A gustare questo prodotto salentino, oltre ai cuochi entrati nella graduatoria, c’erano giornalisti ed esperti provenienti da tutto il mondo e tutti hanno apprezzato.
“La mia famiglia ha sempre coltivato il grano in maniera tradizionale e biologica. Alle spighe bionde con il baffo nero del ‘Senatore Cappelli’ sono particolarmente affezionato”. Salvatore Stifanelli, 57 anni, vegliese di nascita, accoglie sempre con un sorriso chi entra nella sua bottega in via Vittorio Emanuele II (quasi di fronte alla pasticceria di Andrea Ascalone). Da trentaquattro anni opera a Galatina e il suo ‘negozio di generi alimentari’ ha ancora le porte di ferro e vetro con le maniglie trasparenti vagamente liberty.
“È mio fratello a seguire con me la campagna –racconta- riusciamo a produrre grano sufficiente per 50 quintali l’anno di pasta. Lo facciamo molire ad Altamura e poi pastifichiamo a Parabita. La distribuiamo ad alcuni punti vendita di Lecce e Gallipoli e la spediamo a chi ce la chiede”.
Il successo ‘mondiale’ è arrivato quasi inatteso ma meritato. “La nostra pasta è buona già da sola –dice con una punta di orgoglio Salvatore- per offrirla a Londra l’hanno condita con dei semplici pomodorini passati nell’olio in cui era stato appena ‘sfumato’ un po’ di aglio e della mentuccia”.
“L’acqua di cottura non va buttata via –consiglia- perché è un’ottima tisana e può servire per cuocere la verdura”.
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