'San Lazzaro' contro 'Cristo Risorto'

Il 27 si festeggeranno insieme. Perché?

Caro Dino, domenica prossima, 27 Aprile 2014, i galatinesi si troveranno davanti ad un bivio. Si festeggerà Cristo Risorto presso la Chiesa ottagonale dedicata alle Anime del Purgatorio, e San Lazzaro nella seicentesca chiesetta si San Lazzaro dei lebbrosi, ma molto più antica, probabilmente medievale. Quest'ultima festa rionale è stata sempre festeggiata la domenica delle Palme, con la tradizionale "cuccagna", da qualche anno sospesa per motivi di sicurezza, e la sua "ronda" della notte precedente, che passava dalle famiglie e masserie più agiate ad annunciare la morte di Lazzaro al suon di grancassa. I dimostranti erano incappucciati (solo uno era a viso scoperto a garantire le intenzioni bonarie della stessa), al temine della "sunata" venivano rifocillati dai padroni di casa, orgogliosi di essere stati scelti.
Da qualche anno si è sovrapposta ai festeggiamenti del "Cristo Risorto", creando disagi tra i fedeli. In molti, infatti, si chiedono se partecipare ai festeggiamenti religiosi di una o dell'altra. Domenica si dovrà partecipare alla santa messa in onore di Cristo Risorto o di San Lazzaro? Bianco o nero? Secondo me questo "grigiore" non va bene.
Come si fa a dire ai fedeli che hanno sempre festeggiato una delle festività galatinesi più sentite, il Cristo Risorto, la domenica successiva alla Santa Pasqua, che nello stesso giorno ci saranno i festeggiamenti della resurrezione di Lazzaro?
Il giorno di Cristo Risorto è stato, per galatinesi, sempre un momento religioso e civile intoccabile. Difatti, nel 1903, fu teatro di scontri e tafferugli con morti e feriti. Il primo quindicennio del secolo scorso fu segnato eventi drammatici e violenti tra le classi operaie e contadine da una parte e gli industriali e latifondisti dall'altra. I primi rivendicavano il diritto a condurre una vita più dignitosa e dagli aspetti umani, mentre gli altri cercavano di mantenere gli antichi privilegi e interessi. La situazione diventò esplosiva quando, dopo qualche provvedimento da parte del Sindaco Mario Micheli, per una questione di ordine pubblico l'Ufficiale di Pubblica Sicurezza, Girolamo Caputi, decise di sospendere i festeggiamenti del Cristo Risorto. Per amor di verità qualche giorno prima dei festeggiamenti una massa di tremila galatinesi al grido di "pane e lavoro" occupò la sede municipale, tagliarono i fili del telegrafo e ruppero qualche finestra di alcuni edifici pubblici; la rivolta fu sedata e i dimostranti tornarono nelle loro case. Questi ritornarono ad agitarsi quando seppero della decisione dell'ufficiale di Pubblica Sicurezza.
Il Cristo Risorto si tinse di rosso per gli scontri con le forze dell'ordine; dopo tre ore di battaglia rimasero per terra tre corpi, soccorsi settanta feriti e diversi contusi da entrambe le parti. Gli arrestati beneficiarono dell'intervento del dott. Antonio Vallone e del fratello Vito, che godevano di stima e fiducia dal Presidente del Tribunale, il quale fu clemente con i fermati.
Ma tornando ad oggi.... noi galatinesi non dobbiamo e non possiamo dimenticare l'importanza di tale momento religioso, per non distorcere la nostra storia e per non...dimenticare.

Caro Santino, salomonicamente si potrebbe partecipare a due celebrazioni eucaristiche. Rimarrebbe sempre il fatto storico del Cristo Risorto da non dimenticare e la tradizione dei canti di San Lazzaro da onorare. Cari saluti. (d.v.)

Sabato, 26 Aprile, 2014 - 00:06