"Voglio restituire il letto di mia nonna". "Lo butti via!"
Gentilissimo direttore, nel giugno del 2013 muore mia nonna in seguito ad un incidente stradale avuto nei pressi dell'ospedale, sicuramente ricorderà il fatto, ma non è questa la questione. Dopo una lunga degenza tra ospedale di Casarano e Euroitalia, i medici decidono che può tornare a casa, con vari problemi che non sto qui ad elencare. Dalla Asl ci viene dato un letto Ospedaliero, adeguato alla situazione, per accogliere mia nonna. Preciso che ci fu dato solo il letto e non il materasso. Mia nonna rimane in quel letto per circa 20 giorni poi viene ricoverata nuovamente e, dopo qualche giorno, muore in ospedale.
Tra mille problemi che sono venuti dopo non abbiamo pensato a restituire il letto che è rimasto nella sala da pranzo sino a un mese fa, quando mia madre decide di restituirlo di persona non ricevendo nessuna richiesta da parte della Asl.
Si reca presso la Asl di Galatina e la signora dietro lo sportello le dice "Lo butti perché sicuramente si sarà deteriorato".
Allora io mi chiedo ma la signora dietro lo sportello non potrebbe essere ‘licenziata’, visto che un letto in ferro non si può deteriorare, e che quell’impiegata non ha voluto neanche disporre un sopralluogo per verificare la struttura del letto (intatto e funzionante!)
I responsabili della sanità si lamentano spesso della carenza di fondi a causa degli sprechi ed ecco che un letto che probabilmente potrebbe servire a qualcun altro non viene accettato indietro. Perché?
Naturalmente, quel giaciglio speciale che usava mia nonna, il cui valore secondo la Asl di Lecce è di circa 700,00 euro è ancora lì buttato in casa di mia nonna insieme al bastone a tre gambe usato da una zia di mio marito (rifiutato anch’esso).
Questa è l’Italia che parla di problemi economici ma che non fa nulla per evitare gli sprechi! Grazie per la sua attenzione. Cordiali saluti.
Gentile Simona, da un colloquio con il dottor Cosimo Esposito, dirigente del Distretto Socio-Sanitario di Galatina, ho potuto apprendere che le norme attualmente in vigore non consentono di 'ritirare' e riutilizzare i presidi sanitari (letti, sedie a rotelle, trepiedi, etc.) assegnati ai pazienti. Il problema è di tipo medico-legale. Se anche un letto, per esempio, appare in perfetto stato, prima di essere dato ad un altro utente deve essere revisionato da una ditta specializzata che ne certifichi la perfetta efficienza.
Gli sprechi, come Lei, giustamente fa rilevare sono enormi. Basterebbe, con un po' di buon senso, modificare le direttive regionali e, poi, quelle aziendali per risparmiare molto denaro. Ricambio i Suoi saluti. (d.v.)
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