Grande successo dei 'Canti di Passione'
10mila presenze complessive nelle sedici tappe, 27 gruppi provenienti dal Salento, dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla Sardegna, dalla Basilicata, dalla Campania, 250 voci che hanno cantato e rappresentato i riti della loro tradizione pasquale. Sono questi i dati dell’edizione 2014 dei “Canti di Passione”, la rassegna internazionale di musica che si è svolta dal 5 al 13 aprile nella Grecìa Salentina, a Lecce, Alessano e Palmariggi. Grande partecipazione e coinvolgimento nella tappa conclusiva che eccezionalmente- si è tenuta nel Centro Polivalente per Anziani- e che ha sancito l’incontro tra anziani cantori e giovani interpreti della musica popolare.
Da Antimo Pellegrino che insieme ai Cantori della Bottega del Teatro di Zollino, da anni hanno avviato un’attività di recupero degli antichi riti de “I Passiuna tu Cristù”, ad Antonio Melegari ed Andrea Stefanizzi che, sul solco tracciato dagli Ucci di Cutrofiano, portano avanti la tradizione de “Lu Santu Lazzaru”. In questa occasione la versione originaria è stata riproposta con l’arrangiamento della Banda Musicale Città di Copertino. Gran finale con la Messa Laica per Don Tonino Bello di Michele Lobaccaro, un progetto musicale ispirato dagli scritti poetici del vescovo natìo di Alessano, profeta di pace. Un intreccio emozionante di parole e note, arricchito dall’esibizione di Nabil Salameh e dai musicisti salentini Alessia Tondo, Antonio Castrignanò e Claudio Prima.
“E’ un bilancio più che positivo quello dei “Canti di Passione” 2014 che hanno registrato grandissima partecipazione e coinvolgimento da parte del pubblico ed elevata qualità dal punto di vista dei gruppi partecipanti. Mettere in atto un’iniziativa che promuovesse l’incontro tra riti dell’intera penisola era un progetto non certo semplice, ma nel contempo entusiasmante e suggestivo. Il nostro obiettivo è quello di rivitalizzare le tradizioni del territorio offrendo nuove energie e nuovi spunti e credo che la presenza di anziani cantori e giovani interpreti ne sia stata la dimostrazione lampante.” Lo afferma Massimo Manera, presidente della Fondazione “La Notte della Taranta”.
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