"Lavorare in allegria per battere la crisi"
“Amo molto questa terra e non solo perché mio marito è di Lecce (ormai sono quarantasette anni di matrimonio). Quando passai dal Salento, in viaggio di nozze rimasi incantata dalle bellezze che Dio ha voluto donare all’Italia e dalla simpatia della gente, dall’affetto nei miei confronti”. Pia Donata Berlucchi, amministratore delegato della Fratelli Berlucchi, sorride e conquista con il suo racconto gli amici dei fratelli Vergaro che, ieri sera, si sono dati appuntamento in enoteca per scoprire “Casa delle Colonne Zero, il nuovo principe degli spumanti di Franciacorta" (una lavorazione di sette anni, tremila bottiglie presentate solo in quindici enoteche in Italia).
“Per colpa vostra sono diventata vegetariana –scherza la Lady del vino- le vostre verdure, la vostra frutta mi hanno conquistata. Non disdegno, comunque, il pesce ed amo i vostri dolci. Sono una golosaccia. E poi, l’arte. Questa sera sono arrivata un po’ prima del previsto ed ho fatto quattro passi nella vostra città ma poi sono diventati otto perché l’ho trovata così ordinata e pulita. Ho visto la facciata della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo illuminata”.
“Con i fratelli Vergaro ci conosciamo da molti anni. C’è simpatia, allegria, stima. Dico allegria perché, lo ripeto sempre, la vita è così difficile che bisogna lavorare con allegria”.
“La terra da cui provengo si svolge fra Brescia e il lago d’Iseo. E’ tutta un susseguirsi di colline che sono le nostre onde del mare –la signora Berlucchi continua a raccontare e lo fa con grande passione -(Noi, purtroppo non abbiamo il vostro mare). E’ un terreno morenico fatto di sassi. La vite cerca disperatamente qualcosa da ‘mangiare’. Le sue radici affondano fino a tre metri di profondità. Nella sua ricerca di nutrimento trova sali minerali e carbonati che sono poi le sostanze che si tramuteranno nei profumi leggermente amarognoli, quasi aggrumati, dei vini franciacorta. I vitigni sono internazionali ma chi li ama sa che prendono le caratteristiche della terra in cui vengono coltivati”.
“Fratelli Berlucchi è un’azienda famigliare con 70 ettari. I suoi prodotti sono riservati alla fascia alta dei consumatori, alle enoteche e a certi ristoranti”.
A chi le chiede che cosa significa la parola crisi per una realtà produttiva come quella dai lei diretta, Pia Donata risponde con la solita franchezza. “I privati che possono permettersi di comprare i nostri prodotti lo fanno anche in tempi di crisi. E’ il mercato della regalistica (gli omaggi delle banche o delle aziende) che è crollato. Questo significa che si vende di meno mentre i costi rimangono invariati ma bisogna andare avanti e continuare a lavorare”. In allegria.
Antonio Aloisi la provoca: “Conosce il nostro negramaro ?” Uno sguardo fulminante ed un sorriso disarmante:”Quei grappoloni, grandi, così belli!”
“Ecco la differenza fra il nord ed il sud è proprio questa –commenta il primario ortopedico del ‘Santa Caterina Novella’- l’amministratrice delegata di un’azienda dell’importanza dellaFratelli Berlucchi parte da Brescia per venire a Galatina a presentare il suo prodotto. Quanti nostri imprenditori fanno il percorso inverso?”
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